domenica 17 giugno 2012

Vocals Comunications e Bacharach, di Raffaele Cavallari, recensione

Raffaele Cavallari,cantante milanese di sangue salentino ha una voce che è un mix di calda passione e ofidica ammiccante distorsione saracena. Mi sono capitati in mano due dischi autoprodotti, il primo Vocal Comunications è composto da 13 brani di cui il primo "Parole" costituisce una chicca imperdibile, con il testo di Raffaele che esplora tutte le possibilità semantiche, verbali e contestuali del termine "parole" lasciandosi guidare dal sottofondo musicale di Erik Satie, intravvedendosi in questa scelta un ambito esplorativo nelle selezioni dei brani musicali praticamente universale. Il disco è caratterizzato da reinterpretazioni di brani famosi di musicisti orchestrali e pianisti che testimoniano una ricerca la cui lettura delle biografie di questi autori stessi, da parte mia, sorprende per la varietà e la vastità delle conoscenze musicali dei generi più disparati. La voce di Raffaele Cavallari reinterpreta questi brani con un timbro decisamente più angelico di un Mario Biondi accompagnato dalla dotazione di un'estensione vocale incredibile . Musiche orchestrali o da pianoforte contraddistinguono la ricerca musicale di questo disco veramente godibile . Ho assistito a diverse esibizioni musicali dal vivo di Raffaele Cavallari e devo dire che queste tracce registrate lasciano intatte le impressioni sul timbro vocale che "live" è certamente più nitido all'ascolto . Raffaele Cavallari si è esibito nei locali di Milano e come tutti gli artisti puri non ne fa una malattia di non aver sfondato sul terreno del successo commerciale . Intanto lui è in cammino con la sua ricerca musicale e le sue reinterpretazioni che , riascoltate, sono dei veri e propri brani che si presentano come nuovi, come reinventati, con quel suo timbro vocale unico, come di chi ha trovato una propria voce senza scopiazzare altri famosi o rifacendosi a loro. E ciò è sintomo di personalità. La traccia 7 Libertango cantata su un sottofondo musicale di Astor Piazzaolla è semplicemente fantastica, da pelle d'oca. La pronuncia inglese ,in tutto il cd, è perfetta, anzi presenta quel calore timbrico che la lingua anglosassone iperpura di per se'non possiede. Il brano 10, Sweet Dreams di Annie Lennox è riarrangiato in modo magistrale, da brividi. Il secondo cd si intitola invece Bacharach, ed è, superfluo dirlo dedicato a delle interpretazioni di famosi brani musicali di Burt Bacharach, originale compositore statunitensa di origine teutonico-ebraica . Riascoltando la traccia 2, (They long to be)close to you, mi sono commosso, un pò per la notorietà del brano ma anche per come viene interpretato. Mitico il brano 5, What the world needs now is love, veramente ben cantato, con voce vellutata , delicate e lieve ,trapuntata di quando in quando con le giuste accelerazioni timbriche. La traccia 7 fa semplicemente sognare: That's what friends are for, veramente ben eseguita, pulita e profonda, con le estensioni controllate di giusto. In definitiva, vorrei dire, io sono un tipo di persona che quando si avvicina ad uno scaffale di libri in una libreria, prima di acquistarne uno, lo apro, ne leggo alcune parti e , a prescindere o meno della notorietà di chi l'ha scritto, lo acquisto. Anzi molto spesso gli scrittori più famosi sono i peggiori, perchè si sono messi a scrivere per il pubblico e alla fine sono diventati il pubblico. E per la musica è lo stesso, vi sono dei talenti nascosti che a causa di un mondo, quello editoriale dei dischi, gestito con criteri mafiosi e clientelari, come tutto del resto nel nostro paese che non cambia mai, che per questo tipo di perverse dinamiche sono destinati a restare tali, privando l'umanità tutta di forme di bellezza che renderebbero la vita più sopportabile. Per questo con piacere e con sincerità presto la mia tastiera al commento di opere e artisti che vale la pena di segnalare.

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