mercoledì 14 novembre 2012

Virgilio

<b>Entrai a casa di Virgilio. Virgilio è un mio amico barbuto che ha qualche idea anticonformistica e per questo attraente. E' attraente che abbia delle idee, voglio dire. L'anticonformismo bisogna saperlo reggere fino in fondo. Qui sorgono i problemi. Virgilio ha un cane, non mi chiedete di che razza perchè per me i cani sono come le macchine, non le conosco. E poi perchè non me ne frega di che razza sia, in quanto essere vivente. Faccio per sedermi sul divano. Virgilio dice, non ti sedere lì, è il posto del cane. Ok, dico. Resto in piedi. Su un tappeto. Il cane mi abbaia contro. E' il suo tappeto, sai, fa Virgilio. A meno che non mi fornisci di scarpe con reattori sotto, mi dici dove cavolo mi devo mettere? Vieni di qua. Mia moglie ha preparato qualcosa da mangiare. Mi siedo al tavolo e Virgilio tramesta nelle padelle della dirimpettaia cucina. Il cane mi lecca le caviglie. Io lo allontano con un piede. Ma lui continua. Che c'è, ti fa schifo? Non lo sai che la saliva del cane disinfetta? Dice Virgilio. Serve a tavola. Niente carne o pesce. Solo roba vegetale. Virgilio è vegetariano. Per produrre la carne si compiono crimini. Pensa a quelle povere mucche. Ok, dico. Mangio la pasta. Il cane non la smette di leccarmi le caviglie. Gli do un calcio sul muso. Guaisce e si accuccia. Senti, Virgil, dico, che ne dici degli indiani, muoiono di fame in mezzo ad un mucchio di vacche che scorrazzano intoccabili perchè la religione le ritiene sacre. Leggende metropolitane. Sei mai stato a Calcutta? Chiedo. No, ma non ce n'è bisogno , i tuoi sono i soliti argomenti usati contro i vegetariani. Continuiamo a mangiare, la moglie è fuori al lavoro. Noi non lavoriamo. Per quel giorno. Passiamo al secondo. Verdura. Il mio stomaco brontola, la colite si fa sentire. Ancora un pò e mi verrà di belare, penso. Ma io sono politicamente corretto, voglio rispettare i credo di tutti e , in fondo, essere vegetariani è una bella filosofia di vita. Per un giorno. Beviamo un buon vino. Il vino è davvero eccellente. Ce ne scoliamo una bottiglia. Passiamo alla seconda bottiglia. Conversiamo amabilmente. Virgilio mi parla ancora della sua filosofia di vita. Compra cibi biologici ad un supermercato biologico e tutta roba vegetale. La cosa gli procura un vero godimento, lo libera dal senso di colpa di contribuire alla carneficina degli animali, e , in questo modo, colpisce l'industria della carne. Al termine ho ancora fame. Non ti preoccupare, dice Virgilio, all'inizio è così, poi questo cibo ti procurerà sazietà come con la carne. E ti sentirai bene dentro, gli animali ti ringrazieranno. E l'insalata, dico, l'insalata mi ringrazierà? Che c'entra l'insalata, fa lui. Beh, chi te lo garantisce che l'insalata non soffra, non abbia un anima ? Lo sapevo, fa, sono i soliti argomenti contro i vegetariani. Ci sono degli studi che attestano il fatto che le piante abbiano un'anima, piangono se gli si stacca un ramo, una foglia, a te piacerebbe se ti staccassero il pisello? Certo che no, ma le piante non soffrono, te lo garantisco, non strillano se le raccogli. Beh, se lo dici tu...Un tizio una volta mi ha detto che gli ulivi hanno sembianze umane e , addirittura camminano. Virgilio ride. Gli ulivi sono buoni per la legna, dice lui. Vallo a dire a Pinocchio, dico. Passiamo in salotto. Mi siedo sulla sedia. Il cane si accuccia sul divano. Ho un'improvvisa voglia di rileggermi la Bibbia. La parte in cui dico cui dice che l'uomo ha l'assoluto dominio su tutti gli animali del pianeta. Ma no, penso, meglio essere politically correct, alla fine paga sempre. Virgilio riceve una telefonata. E' la moglie. Dice se escono con i suoceri, in serata, dopo il lavoro. Sì, dice Virgilio, solo se andiamo a mangiare la pizza o in un ristorante dove non servono carne. Solo a vederla mangiare sto male. Accendiamo la tv. Facciamo un pò di zapping. Io bevo un altro sorso di vino. Non è male adesso. Il cane dorme. Ha mangiato, ha sgranocchiato una bottiglia di pvc e una ciabatta di Virgilio. E' di caucciù, ci tiene a precisare Virgilio. Cosa? chiedo. La ciabatta. Ah, credevo chissà che cosa, dico. Volevo dire, non è di materiale animale, precisa Virgilio. Che pomeriggio istruttivo, penso. Fra un pò mi sentirò in colpa per il fatto di avere dei testicoli di autentica carne umana. Scorriamo i canali della tv e beviamo il vino. Virgilio si accarezza la pancia con fierezza. Essere vegetariani non fa dimagrire, penso, tutt'altro. La moglie lo richiama al cellulare. Lei gli sta chiedendo se ha portato il cane a fare i suoi bisogni. Lui dice che no. Lei gli strilla al telefono intimandogli di uscire con il cane, che non ha voglia di farlo lei quando arriva tardi dal lavoro, che non c'è tempo. Mezz'ora così al telefono. Tim ringrazia gli animalisti. Sembra che siano un vero affare, una vera manna. Il cane ci guarda con un espressione triste. Forse intuisce. Forse anche i cani hanno un anima. Lo spero. E spero che mandi Virgilio e consorte all'inferno. Scorrono le immagini della tv. Un telegiornale, le solite notizie. Il mondo è governato dalle multinazionali, dai mac donald, dall'industria della carne, dice Virgilio. Non mangiare carne è la vera rivoluzione. Si, ma costa, dico io, ci sono milioni di poveri che ucciderebbero per una bistecca, sono stanchi di mangiare l'erba dei prati dei ricchi che falciano ogni giorno. Stronzate, dice lui. Comunque tutti i politici fanno schifo, non votare è la vera rivoluzione. Perchè non porti il cane un pò fuori, prendiamo un pò d'aria. Non ho voglia, dice, sono stanco. Che lavoro stai facendo? Sono disoccupato, dice. Mi mantiene mia moglie, non è male. Mi consente di starmene a casa a riflettere. Sentì un pò, dico, ho visto prima in bagno un mucchio di roba da lavare, perchè non dai una mano a tua moglie. D'accordo, non saranno affari miei, ma sei sempre stato un progressista, ora sei pure vegetariano. Ma scherzi? Se fai così poi tua moglie non ti rispetta, dice Virgilio. E se viene un figlio io conterò meno del cane. Dice. Perchè non è già così? Dico. Lui tace. Chi tace acconsente. Sono progressista part-time, dice. E ride. Io pure rido. Il pomeriggio scorre, il sole tramonta, la tv fa da sfondo ai nostri discorsi di uno stanco pomeriggio senza pretese. Domani è un altro giorno e io devo alzarmi presto per andare a lavorare. Virgilio non ha questo problema. E non sembra aver fretta di avercelo. Tutto sommato è un uomo felice.

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