sabato 19 novembre 2011

Chi di stadio ferisce di stadio perisce


Non attualizzo questo blog da tempo. Di questo tempo ne ho trascorso un pò a recuperare energia. Fisica e interiore. Yoga tutti i giorni, seguendo gli ottimi manuali di Gabriella Cella. Anni fa avevo fatto un corso di Asthanga Yoga all'accademia teosofica di via Ettore Ponti a Milano. Fieno in cascina che mi sarebbe servito dopo.Mi sono fatto le basi, diciamo.

Leggo molto, specialmente in inglese. M'è venuta la fissa della traduzione dei libri. E' il mio personale sudoku rilassante scacciapensieri. Il terzo libro è finito, lo pubblicherò nel 2012 . Nel frattempo sto scrivendo dei racconti gialli. Penso che in futuro scriverò questo genere. L'autobiografia mi provoca troppa sofferenza interiore.

Riguardo al quadro politico , che posso dire. Dovrei essere contento che Berlusconi sia caduto. Ma non riesco ad esserlo. Semplicemente perchè io so, e le persone che osservano lo svolgimento della vita di tutti i giorni sanno, che il Berlusconismo, virus generato dal, diciamo così, portatore sano, è così diffuso che ci vorrà il passaggio di un'epoca per debellarlo. L'uomo idiota italiauno è appostato dietro ad ogni angolo, e non sarà un governo cattedratico a cambiare le cose. A me i governi tecnocratici non piacciono. Non hanno anima, passione. Io sono della vecchia scuola . L'Italia non sarà mai un paese di sinistra, perchè nel nostro paese i poveri non si percepiscono come tali, ma come dei miliardari momentaneamente in disgrazia. Certo io non rinnegherò mai le mie idee. Ma non voglio fare la fine dello scemo del villaggio che declama all'angolo di una strada. Ho voglia di trovare compagni di strada. Ho voglia di scrivere e soprattutto, non ho voglia di smettere di pensare. E sono sicuro che, mano mano, col passare del tempo, di compagni di strada ne troverò sempre di più. Prima o poi ci si stanca del vuoto.

Per concludere, posso dire che ho provato un brivido di piacere nel vedere tutta quella folla accompagnare Berlusconi al Quirinale, mentre andava a dare le dimissioni. Un buuuuh civilissimo e non violento, come allo stadio. Del resto, chi di stadio ferisce, di stadio perisce.

Buona giornata e buona fortuna

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