lunedì 12 ottobre 2009

La filosofia non la trovi solo nei libri,a volte basta guardarsi intorno


"Non è vero che è la morte che ti uccide,ciò che ti uccide e la noia"
Iggy Pop

Domenica sono andato a correre in montagnetta. Per i non residenti a Milano e dintorni dico che è un parco pubblico con percorsi in sterrato o in erba in zona San Siro,vicino Lampugnano,adiacente ad un impianto di atletica leggera,quartiere Qt8. Un sacco di gente a fare stretching e a correre. Io invece seguo la regola del mio trainer personale. Il mio trainer personale è Mario,un milanese anomalo che ha sposato una mia conterronea ricercatrice universitaria. Mario una volta mi ha detto che secondo lui fare stretching prima di andare a correre e' controproducente perchè rischia di farti infiammare i muscoli. Io sono d'accordo con lui. Del resto la gente che faceva stretching lì al parco prima di correre lo faceva più per darsi un pò di arie. Mentre facevano questi esercizi,si cambiavano la maglietta mostrando gli addominali compiaciuti. Poi indossavano i cardiofrequenzimetri. Se non ce l'hai,il cardiofrequenzimetro,sei out,a Milano. Il cardiofrequenzimetro e le New Balance,le scarpe pubblicizzate dappertutto,persino sulla confezione della cartigienica che ho preso alla Coop oggi. Beh,dico io,non è una bell'immagine,per me che sono un amante delle metafore. Potrei essere tentato di definirle delle scarpe di merda. Comunque io ho le mizuno,le compro da vent'anni,le usava il mio matatoneta preferito,il keniano Douglas Wakiuri,un nero di due metri che si allenava in Giappone in un monastero zen. Secondo me perchè un keniano di due metri in Giappone se voleva stare tranquillo e non essere assalito da nugoli di ragazze nipponiche a caccia di big bamboo e non certo per darsi al salto con l'asta,poteva trovare pace solo in un posto come quello. Mi guardo intorno e comincio a correre. Mi hanno spiegato che c'è un giro a 8 costituito da un fartlek(gioco di andature)che fu invetato da Cova e ancora oggi si chiama giro Cova e comprende tutti i tipi di pendenze che si possono incontrare in una corsa facendo un giro a forma di otto,per dare una continuità ellittica a ginocchia e articolazioni che così ne risentono di meno. Cavolo sto diventando proprio bravo in queste cose,ma non voglio diventare fanatico. Giorni fa sul naviglio ho incocciato uno ,mentre correvo,il classico fanatico,cuffiette con ipod,cardio,capi d'abbigliamento per il running firmati...mentre corriamo mi fa:"quanto fai?". E io,"un'ora,di solito". "Si ma quanta strada fai in un'ora e a che ritmo a chilometro,tipo quanto ci metti ad arrivare al circolo canottieri Olona?." Mah,faccio io,una ventina di minuti,credo. "Impossibile",fa lui col fiatone. "Ok",dico io. "Ma che allenamento pratichi,che metodo usi?",mi fa rincorrendomi. "Corro",gli rispondo io. Porca puttana possibile che qualsiasi cosa si faccia a Milano non ha valore se non c'è la performance. Dico io,questa gente è capace di cronometrarsi gli amplessi. Con i secondi,si capisce. Ma perchè non se lo mettono alla minchia ,il cardiofrequenzimetro. Ah già,che stupido,dimentico sempre il principio d'identità tra la persona e le proprie appendici. Ma torniamo alla montagnetta. Ho dovuto concentrarmi e isolarmi dal contesto,perchè di solito sono abituato a correre nel silenzio desertico delle campagne di Buccinasco e Assago. Intorno c'erano altri runner che giocavano a correre più forte di me,la mettevano sulla competizione,famiglie di peruviani sedute alle panchine che consumavano un pranzo a base di riso e fagioli,bikers in mountain bike,ragazzi che giocavano a calcio sull'erba e i soliti corridori da posa,come li chiamo io,che vengono lì solo per guardare i corpi di chi corre e confrontarli al proprio. Senza necessariamente tendere al frocesco,credo. Ma io sono un ragazzo di paese ancora per certi versi molto ingenuo. Ad un certo punto ho percepito il concetto di propriocettività e qui i ragionamenti si fanno pesanti,ma che volete ,io sono all inclusive,chi mi legge sceglie il pacchetto Danilo Coppola:sentivo che potevo variare ritmo variando la forza d'aderenza dei piedi al suolo e che questo impulso che partiva dal cervello,mi allenava le sinapsi. Probabilmente un'altra delle mie teorie strampalate. Secondo me correre fa bene principalmente al cervello. Poi anche all'organismo. Poi ad un certo punto,su un percorso in erbetta vicino al mio che era sterrato,l'ho vista. Leggera e felpata come una pantera. Due gambe immense senza un'ombra increspata di cellulite e due braccia toniche che fuoriuscivano da una canottiera rossa. Capelli neri lunghi e viso intenso. Una donna che si percepiva appena,guardandole il viso,che aveva oltre cinquant'anni,come un leggiadro ed elegante animale mitologico,volava sull'erba come avesse degli overcraft al posto dell scarpe. Proseguo. Ogni due o tre giri dell'otto mi fermo dove ci sono degli attrezzi ginnici per fare qualche addominale ,piegamento o trazione. Poi proseguo. Lì trovo i fanatici della cultura fisica. Uomini di ogni età che si ammazzno di addominali,fanno piegamenti e trazioni a iosa,per poi confrontarsi dentati ,costati e tartarughe varie fra loro. Io francamente faccio addominali per proteggermi la schiena;poi all'addominale scolpito ho rinunciato da tempo. Devi scegliere,o l'addominale scolpito o i bucatini all'amatriciana e io ai bucatini non so dire di no. Dopo un'ora circa ho completato l'allenamento. Mi sentivo stanco ma soddisfatto. Io ho sempre un surplus di energie e per sedarle mi devo stancare. La signora di prima completa anche lei il suo allenamento. La vedo bere acqua alla fontana. Sciacquarsi le ascelle. Poi andare verso la macchina. Fare qualche esercizio di stretching con calma. In perfetto relax. Come di chi ha tutto il tempo davanti a se'. Che spettacolo. Io faccio stretching,dopo di che non resisto e vado a intervistarla. Mi presento e le dico che sono ammirato dalla sua forma fisica. "Grazie",fa lei sorridendo,mentre si cambia davanti a me mostrando due tette dure come il marmo di Carrara. "Lo so che mi vuole chiedere quanti anni ho,ma che non lo fa per timore di offendermi". "Ma che fa legge nel pensiero?",dico."Quasi sessanta",fa lei. "Potrei anche morire domani. Non lo faccio per essere immortale. Lo faccio perchè non ne posso fare a meno. Mi fa stare bene e non costa niente. Fosse per me le palestre potrebbero chiudere".
"Si sono d'accordo,ma le palestre a Milano sono più che altro per fare conoscenza".
"Beh,come vede ,io non ne ho avuto bisogno lo stesso",dice. Chiude lo sportello,mi saluta allegramente a va via con la la sua macchina. Sapete,una volta quando ero più giovane mi dicevo che se fossi entrato in un giornale,azienda,compagnia,qualsiasi organizzazione,avrei dovuto vedere chi c'era in cima,e scegliere a chi assomigliare. Beh,non me m'hai riuscito di incontrare nessuno a cui volessi assomigliare quanto questa donna. Riesce a vivere a Milano come se avesse tutto il tempo davanti. A volte la filosofia non la trovi nei libri. Devi solo guardarti bene intorno.

Buona giornata e buona fortuna

ps mi sono reso conto del danno biologico e relazionale che subiscono le centinaia di migliaia di persone che come me sono costrette a lavorare di domenica. Io per fortuna ne faccio solo due al mese.

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