mercoledì 21 settembre 2016

La scuola della carne, Yukio Mishima, una recensione

Ho letto questo libro di Mishima, il grande scrittore giapponese, sorta di Pasolini giapponese, con un certo sconcerto. Il linguaggio usato dall'autore e' breve , stringato e inusualmente contemporaneo, al contrario della sua elegante prosa classica alla Proust, ricca pero' di imbizzarrimenti dati dalla provocatorieta' degli argomenti. Forse la scrittura e' costituita di frasi brevi perche' piu' che un romanzo si tratta di un racconto. Taeko, avvenente trentanovenne separata ricca professionalmente a causa del possesso di un avviato atelier di moda, fa lega con altre due donne della stessa eta' , staus ed estrazione sociale, una critica cinematografica e la titolare di un ristorante chic. Insieme hanno inaugurato il comitato Toshima, organismo immaginario che esiste convenzionalmente fra loro e che fa da sfondo ai loro incontri e racconti di vita di cui si mettono reciprocamente a parte. Nel Giappone postbellico la naturale riprovazione sociale per queste donne separate, grazie ai nuovi costumi importati dalla cultura americana per cui il denaro funge da lavacro di una vita svolta nel peccato ,viene stemperata, riproporzionando, che dire, ricollocando,agli occhi della societa', in modo accettabile, queste tre donne in ambiti di un certo prestigio. Donne,le quali sembrano approfittare del loro benessere economico per condurre una vita agiata e frequentare luoghi chic, ma anche alternativi. In uno di questi loghi alternativi, un gay bar, Taeko conosce un giovane avvenente, Senkichi, che far il barman in quel luogo . Fra di loro nasce quasi subito un legame torbido, la quarantenne si innamora appassionatamente e nonostante la sua parte razionale combatta contro quella passionale, alla fine la bella trentanovenne cede inopinatamente alle alchimie muscolari del giovane, infischiandosene delle implicazioni perverse che pure avrebbe comportato frequentare un verde virgulto che cedeva le sue grazie a uomini di ogni risma [ sia pure per denaro] .Nel racconto , ripeto, inferiore alle aspettative del Mishima che conosco, si possono godere le fiondate dell'autore giapponese alla cultura occidentale. Gli americani, giovani e vecchi, vengono definiti brutti e con la pelle di pollo, al contrario dei giapponesi che vengono esaltati , soprattutto in senso estetico, quanto deprecati nella sottomissione ai costumi occidentali. Solo gli italiani, concede Mishima, come poetica dei corpi, possono competere con i giapponesi, bonta' sua. La storia fra Taeko e Senkichi va avanti in modo strano e subisce delle trasformazioni, i due si concedono piu' autonomia e indipendenza nel rapporto, un legame che si riaccende nelle battaglie del letto e si stempera nelle lunghe session ai videogiochi del giovane adone nipponico, mentre l'affascinante quarantenne non disdegna delle buone letture. Mano mano che le cose vanno avanti pero' Taeko comincia ad essere insoddisfatta di questo legame, vuole aiutare il giovane a compiersi come individuo , abbandonando la sua vocazione parassitaria, e lo spinge a riprendere gli studi. Cosa che Senkichi non fa in modo concreto, fino al giorno in cui lei scopre che lui la tradisce. La tradisce , pero', non con il cuore, ma con l'ambizione di guadagnarsi uno status sociale rispettabile corteggiando la giovane figlia di una famiglia molto in vista e ricca, la figlia di una cliente, ironia della sorta, del suo atelier. Lo sviluppo della storia e' stupefacente e bizzarro e ribalta , cosa che avviene in tutti gli scritti di Mishima, la sua collocazione politica in un alveo culturale appartenente alla destra, storica , sociale e culturale, facendolo assurgere per l'ennesima volta a pensatore originale e indipendente, trasvalutatore dei "nuovi valori consumistici", in nome della necessita' del rispetto delle antiche tradizioni[Samurai compresi]. Teruko, un travestito che frequentava lo Hyacinthe{da Giacinto, amato follemente da Apollo], locale dove lavorava Senkichi, prima di fare il mantenuto di Taeko e che quel giovane conosce bene, di fronte ai tormenti d'amore di Taeko, si commuove e le fornisce delle prove che potrebbero rovinare il legame ancora fragile inaugurato da Senkichi con la giovane vergine ereditiera. Le consegna delle foto compromettenti che ritraggono Senkichi in pose lascive con alcuni suoi clienti.E in cambio non le chiede nulla. E' questo il momento piu' commuovente del racconto, incentrato sul legame tutto femminile fra la donna e Teruko, il quale ribalta tutti gli stereotipi riferiti alla "gente della sua specie" , di cui anche il Giappone e' intriso, comportandosi come qualcuno che ama l'amore e lo rispetta in ogni sua forma, molto piu' di quanto venga rispettato dai cosiddetti rispettabili nella forma che essi pensano sia esplicato da gente "della sua risma".La conclusione, per rispetto dei lettori e dell'autore, scrittore che amo e che , lo ripeto, da' il meglio di se' in altri scritti, la lascio alla buona creanza di chi avra' la curiosita' di leggere questo scritto comunque appassionante.

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