domenica 15 aprile 2012

Neofascismo vegetariano

Vorrei dire qualcosa a proposito di questa improvvisa ondata di animalismo e vegetarianismo . Secondo me non sono fenomeni che indicano realmente un approccio alla vita più aperto e progressita. A parte una minoranza a cui sono disposto a riconoscere delle ragioni perchè filosoficamente animata da buoni propositi anticonsumistici, salutistici e antiantropocentrici e che la chiese vede come il fumo negli occhi, la maggior parte dei recenti aderenti a questa nuova dottrina o branca della più generica fumosa dottrina new age sono vegetariani e animalisti per distinguersi dalla massa. Alimentando così uno spostamento di adepti in modo esponenziale verso queste scelte. Tanto da ridivenire conformisti essi stessi . Oggigiorno in mensa , a tavola, nei ristoranti c'è sempre un vegetariano. E , generalmente odia il genere umano. Lo detesta. Conferendo agli animali, cani in particolare, dei sentimenti di umanità in scala ridotta , ma che gli attribuirebbero una funzione di umanità diversa in corpus animalorum che, guarda caso, è surrettiziamente pantografata sul pensiero dei padroncini dei medesimi. In altre parole ai cani che vivono in simbiosi in famiglia vengono attribuiti quei sentimenti che non vengono più riconosciuti dagli umani frequentati quotidianamente e che vengono odiati apertamente e messi in una scala gerarchicamente inferiore rispetto all'animale casalingo . Secondo me l'animalismo inteso così è il prodotto di un neofascismo filosofico che si va sempre più diffondendo fra un'umanità che non sa più accettarsi e che è disposta a guardare i propri difetti solo quando li nota nell' altro da se' . Ora, concordo che per produrre un chilo di carne ci vogliono ventisette litri d'acqua, che la carne è piena di antibiotici che fanno male e che gli animali vengono a volte uccisi con metodi dolorosi e che usare dei cani come cavie non è deontologicamente corretto. Sul piano filosofico concordo, sul piano reale , però, chi ci dice a noi che le piante non abbiano sentimenti e non provino dolore? Alcuni esperimenti lo affermano decisamente. Compiuti da scienziati autorevoli ed esiste persino una branca della sessualità chiamata dendrofilìa che raggruppa gli umani che adorano fare sesso con le piante. E non sto parlando di zucchine o banane . Del resto, ad accreditare le mie tesi sta il fatto che Hitler, il male personificato, era animalista e vegetariano. E lo stesso Gandhi lo era. E dichiarò che era un modo per controllare i propri istinti sessuali, per non soggiacere ad essi(Sic!). E poi qualcuno ha chiesto a cani e gatti se magari non starebbero meglio a vivere fra loro? Fra i propri simili. Senza essere costretti a scodinzolare ad un padrone per via di un riflesso Pavloviano perchè percepiscono che da lì può giungergli la pappa? Io amo gli animali selvatici in mezzo al proprio ambiente naturale, così come deve essere secondo natura , piuttosto che al surrettizio servizio sociale delle famiglie di umani che hanno bisogno della pet theraphy per sentirsi migliori degli altri uomini. Per non tirarla troppo per le lunghe , io se vedo soffrire in un angolo un uomo e un animale, per istinto, sono portato a dare la priorità all'umano.Che Guevara lo avrebbe fatto. Ed è morto per questo. Era nella sua natura. Chi non ha quest'istinto, non è umano. Mi verrebbe da dire è un animale, ma anche questa sarebbe un attribuzione di significato data da un uomo che disprezza un altro uomo. Quindi non lo dirò. Non perchè sono superiore. Ma perchè sono umano, troppo umano. Buona giornata e buona fortuna

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