lunedì 4 aprile 2011

Sono tornato ma non contateci troppo


Sono rientrato in Italia da un pezzo. Quando da Malpensa ho preso il treno per Cadorna, sul quale ho incontrato delle turiste svedesi di mezz'età che avevano mandato a farsi un pò di scopette in cantina i mariti , un pò mi sono rianimato. Sceso a Cadorna sono piombato nello sconforto. Un fiume interminabile di persone e io lì in mezzo con la mia valigia mentre mi guardavano come un ostacolo che recava disturbo, se mi guardavano, mi sarebbero passati addosso, se fosse stato tecnicamente possibile, greggi umane dirette alla transumanza del lavoro, stressati, incazzati, soli e muti, il chiasso era determinato dallo scalpiccio più che dalle parole...non parlano più, non comunicano più fra loro, con queste stramaledette cuffiette o i cellulari con i videogiochini o per vedere le mail che hanno già letto in ufficio, la cosa più umana che ho visto è stata una zingara col suo bambino in braccio che recitava la solita litanìa e chiedeva l'elemosina, mentre tutti si tenevano stretti nelle loro tasche i portafogli vuoti e si lavavano le coscienze con quest'alibi. Una volta a Corsico ho benedetto di non abitare a Milano Centro e mi sono ricordato di quella volta che ero a casa di amici a Ceglie e c'era una cena giapponese, una varietà di persone, comprese le due giapponesi che avevano cucinato e c'era una coppia gay che apprendendo che vivevo a Corsico e ne ero felice mi dissero:"quando la volpe non arriva all'uva dice che è acerba...noi viviamo in Centro a Milano e ne siamo estasiati".ESTASIATI!. Bene, dissi incazzato, sapete la mia vita si concreta in molte cose, lavoro in un Centro Commerciale, pensate che gioverebbe alla mia colite vivere in Centro a Milano? E loro di rimando, ma cocco, vivere in centro a Milano è glamour! Ho capito, dissi. Cosa?Chiesero. La differenza fra essere omosessuali ed essere froci. Non mi parlarono più per tutta la serata. Si fottano. Ma non era quello che volevano? E chi sono io per essere sempre il difensore delle minoranze? Una volta a casa mentre disfacevo la mia valigia avevo un caleidoscopio di immagini di Lisbona e mi tornavano in mente frammischiate: la birra Sagres, la Superbock, le sardine grigliate, il baccalà in mille modi, i pastel de nata, le pietre bianche incastonate delle strade lisboete e le ragazze ammalianti che le percorrevano , magre, bianche, capelli lunghi lisci, sigaretta portugues pendula in bocca, senza arrancare, i neri e le nere della Guinea Bisseau con i loro vestiti sgargianti e i coltelli di legno intagliato che barattano fra loro, la ginja alle 12,30 come aperitivo prima di qualche salgado ad esempio panzerottini ripieni di gamberi, arabi con stecche di hashish in mano a cielo aperto, poliziotti distratti che chiacchierano fra loro e camminano stancamente, perchè per lavorare e morire c'è sempre tempo, i vicoli di Bairro alto stracolmi di ragazzi con caipirinhas o mojitos in mano a due cinquanta, i graffiti di rua da Artilharia, il mare davanti a praça do Comercio, ragazze rom che cercano un flirt col sottoscritto, roba di sesso, il furto non c'entra, una notte passata al "Finalmente" a vedere uno spettacolo di Drag Queen unico al mondo e attrazione turistica imperdibile ( 40 metri quadri aperti fino alle 6,30 dove passa tutta Lisboa e ci fumano dentro),i taxisti economici che si fermano per strada con una mano, gli autobus moderni, la metro decorata di azulejos....eccetera.

Al lavoro in pausa, davanti alla tv, si siedono colleghe che non conosco, tempi determinati, precari, gente che passa e va, purtroppo per loro. E mi dispiace. Ma oltre a dirgli cosa aspettano rompere tutto e rivoltare il parlamento come un calzino cosa posso dirgli. Ho scioperato una vita per gli altri mentre gli altri entravano e mettevano da parte i soldi per pagarsi mediaset premium...beh una certa rosicata scrotale ti viene, no? Insomma me ne sto qui con questa tizia che mette la tv sul tg1 e io le dico, non puoi mettere su qualcosa di meglio, per favore, ho appena pranzato. E lei mi fa ,si, e mette su canale5. C'è il tg5. Parlano di immigrati. Dovrebbero sparargli, dice , così non si avvicinerebbero alle nostre coste. Ok penso. Bisognerebbe sparargli così non si avvicinerebbe al telecomando. Beh, che volete, non ho più pazienza, sto invecchiando.

A sera ho messo su un disco di Mariza, cantante di Fado di origine angolana, mulatta,capelli corti ossigenati e una voce che incanta, commuove. Fumo una sigaretta dalla finestra del bagno che dà sul pozzo di luce dove un giorno ho visto il corpo di uno che si era lanciato dal quinto piano. Niente articoli sui giornali, niente notizie in tv. In realtà quinto suicidio in un mese da 'ste parti. Tutto va bene, tutti sono felici, tutti sorridono, e applaudono Berlusconi che promette casinò non vedendo l'ora di recarsi in un casino. Viva l'Italia, anzi, l'Itaglia(pronuncia delle mie parti), penso, mentre mi viene in mente iersera passando per Corso Buenos Aires tutte quelle bandiere tricolore che fanno tanto inorgoglire la sinistra itagliana e le stesse mie colleghe di lavoro(le donne sono le più razziste) che non fanno altro che ripetere di cacciare quelli che chiamano in una parola, senza distinguerne provenienze e culture, "i marrucchini", perchè sono pericolosi e se ne stessero al paese loro...cattoliche di domenica, si intende, quando si lavano in chiesa la coscienza sozza che hanno dal lunedì al sabato. Insomma sono tornato, ma non contateci troppo.

Buona giornata e buona fortuna

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