lunedì 24 maggio 2010

Spazzatura comunicativa




Finalmente è arrivato il caldo. Classica frase di quando non si ha molto da dire. Non vorrei parlare di politica. Questo blog d'ora in poi è al servizio, parafrasando Clausewitz, della politica con altri mezzi. Mentre l'Italia scivola nel baratro greco le televisioni contendono all'Amsa la spazzatura e io che per i miei 45 anni ho avuto in regalo una tv col digitale incorporato, non faccio altro che guardare la BBC. Sembra di ascoltare uno che legga Lotta Continua. E invece è solo obiettiva.

Sto cercando di corricchiare qua e là, ma senza ammazzarmi e abbinando qualche addominale per evitare che mi si riacutizzi l'ernia del disco. La malattia di chi ha sempre lavorato, scusate la retorica. La corsa mi sta tirando su, è un ottimo antistress e la consiglio a tutti, senza arrivare agli eccessi di Linus. Quell'uomo è una specie di superman. Magari non lavora otto ore in un centro commerciale o in fonderia, si capisce, ma a un uomo così uno non riesce a trovare difetti. Speriamo per lui che non riesca a trovarglieli la moglie. Ci siamo capiti.

Le giornate di lavoro scorrono monotone e gli incentivi del governo non riescono a muovere i consumi, tranne che di cocaina il sabato sera a Milano...a volte fare il bagno nel Ticino trasmette una strana euforia... Con questo sole c'è voglia di mare, basta andare in tangenziale e si notano onde di vetrometallo di tir che si frangono su scogli di capannoni e grattacieli di vetrocemento e le auto sono come piccoli pesci metallici guizzanti con dentro un batterio che ascolta radio deejay con l'aria condizionata a palla.

Io lavoro e torno a casa. Indosso le scarpe da jogging e vado dietro casa, in mezzo ai campi di granturco, alle risaie, alle zanzare, alle lucciole , alle rane che gracidano, il polline dei pioppi che a volte mi soffoca, solo, piccolo solitario combattente con me stesso e miei pensieri che se potessi imprimerli su carta vincerei il premio nobel...o snobel, a seconda dei giudizi, fate vobis.

Leggo Virginia Woolf e la trovo stupenda, profonda, moderna...quanto tempo ho perso a leggere Bukowski, mio Dio, ma dove avevo la testa. Ma costui era uno scrittore? Ecco perchè vende ancora tanto, non dice niente, ma lo dice molto bene. In "una stanza tutta per sè" la Woolf dice che una donna per fare la scrittrice deve avere del denaro e una stanza tutta per sè, mirabile sintesi su cosa serva per essere scrittori. Ne consegue che vorrei maggior rispetto per chi scrive e deve lavorare per vivere. Ma naturalmente in questo mondo vige la regola che sei riconosciuto se sei famoso e sei famoso se vai in tv o vieni da quel mondo. Poi puoi vendere tutti i libri che vuoi e li regaleranno a Natale e per i compleanni, ma quanto a leggerli, ho i miei dubbi. Io comunque vado avanti per la mia strada. Non aspetto che il mondo si accorga di me, mi aspetto che il mondo non si accorga di me, sarebbe la conferma che sto lavorando bene...per la letteratura e non per la spazzatura comunicativa.
Per concludere vorrei dire che tutti i miei amici milanesi mi chiedono per quale squadra io faccia il tifo. Premetto che la maggior parte di loro sono degli immigrati( per il momento non extracomunitari, Zaia & c permettendo) e tifano tutti per inter, milan e juve. Io tifo per il Lecce. Loro mi guardano e dicono, beh che c'entra, anch'io tifo Reggina, o Bari o Pescara. Ecco, io non sarò mai un immigrato, perchè io sono un viaggiatore. Conservo le mie radici, impermeabile alle altre culture, specie se vogliono trasmettermi, sfruttamento, prevaricazione, omologazione, massificazione e , ancora una volta, spazzatura comunicativa. E per Domenica prossima Forza Lecce.

Buona giornata e buona fortuna

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