mercoledì 12 ottobre 2016

Glamorama, Bret Easton Ellis, rece

Negli spazi delle pause del lavoro leggevo Glamorama, libro di ben 731 pagine dell'enfant prodige della letteratura statunitense Bret Easton Ellis. Enfant prodige a sentire le testate giornalistiche di tutto il mondo pagate dai suoi editori per recensire positivamente un libro inutile, lontano parente di Meno di Zero e di American Psycho, che pure mi erano piaciuti. American Psycho, per esempio è la storia di un omosessuale represso che vive le sue pulsioni sessuali facendo l'etero fico con prostitute e o donne dell'ambiente degli yuppies anni ottanta newyorkese. Ma le descrizioni del mood newyorkese di quegli anni , lo sguazzare nel denaro facile, l'uso disinvolto della cocaina, per quanto mi concerne, lo si ritrova tutt'oggi in una qualsiasi serata milanese spleen . L'irruzione di questo serial killer , Patrick Bateman, che in Glamorama appare in una scena e saluta Viktor Ward,lo stinto protagonista di questo pastiche spionistico-noir ambientato nel mondo della moda, aveva dato ad America Psycho la stura per dire che la letteratura americana avesse un nuovo protagonista. Glamorama seppellisce quelle speranze. In questo romanzo , chiamiamolo così, Viktor Ward seminoto divo del mondo della moda newyorkese, modello e attore, perso fra studi televisivi, interviste , spinelli e "pezzi", come si chiamano di questi tempi le dosi di coca,figlio di un noto senatore, frequenta una modella di nome Chloe. Per qualche motivo qualcuno trucca delle foto che lo ritraggono in atteggiamenti affettuosi con un'altra donna e Clhoe apprende dell'esistenza di queste immagini. Fra uno spinello , un tiro di coca, una sigaretta, un wiskej e via discorrendo, s'intende. Che letto in pausa dal lavoro dopo che uno ha venduto arredamenti a gente che continua a dirti che ha figli che dirigono qualcosa , non si sa che cosa, ma giusto per dirti che sono importanti e puerpere che si sentono ancora in cinte e non sanno decidersi di che colore vogliono armadio e scrivania, puo' avere il suo fascino e spingerti a pensare che in fondo chi si droga non sia tanto peggio delle persone che considerano se stesse, normali.Le vite dei due virgulti della moda american style anni '90 si perdono di vista e Viktor Ward viene coinvolto in una storia di ammazzamenti di fotomodelli gay asiatici in odor di sadomasochismo e in scene di sesso, descritte da Breton Ellis ,minuziosamente. L'ho già detto in più occasioni anche rispetto a 50 sfumature di grigio, questi libercoli da niente spinti dalla battage (sarebbe meglio dire battuage)pubblicitario o, per dirla con Ellis dal potere dell'hype del marketing , che vorrebbero apparire scandalosi e attirare l'attenzione di lettrici da parrucchiera che si scandalizzano nell'apprendere che le palline cinesi legate ad un cordino non sono uno strumento masochistico per percuotere ma una cosa che si infila nelle parti intime per godere, sono semplicemente folklore, paragonati alla vera letteratura scandalosa del marchese De Sade. Basta leggere le 120 giornate di Sodoma per farsi un'idea precisa dell'esistenza in natura di un corredo di opzioni e varianti sessuali talmente vasto , che De Sade, tra l'altro, in forma di romanzo, tipicizza, fornendo tra l'altro basi solide alla psicanalisi ancora di là da venire, nella sua epoca. Un pioniere, antesignano della psicanalisi e dell'antropologia delle classi abbienti ed esploratore di tutti gli ambiti della psiche umana riguardo al sesso. Il tutto reso con una scrittura elegante , efficace e per nulla volgare. Chi lo volesse leggere comincerebbe a guardare i libercoli di cui sopra come buoni per alimentar fiamme di caminetti montani.Più che di conoscenze in un qualsiasi campo. Ma torniamo a Glamorama, andando avanti nel racconto un fantomatico mister Palakon offre a Viktor in cambio di denaro un viaggio a Londra al fine di svolgere un'indagine su Jamie, anch'essa fotomodella, che risultava scomparsa , per conto della di lei famiglia. Insomma, per farla breve, al termine di una miriade di episodi conditi di descrizioni stucchevoli di sesso a gogo' anche bisessuale in cui Ellis annuncia al mondo quello che in America Psycho aveva appena accennato, insomma di essere gay(ecchesarà mai), Viktor Ward apprende che dietro questo viaggio c'è la macchinazione di suo padre, il senatore, che non approva il suo stile di vita nel momento in cui sta decidendo di candidarsi alla Casa Bianca(si chiamerà così perchè è la casa della cocaina?). E qui c'è la conferma che molti libri sono scritti sotto la spinta di disagi familiari. Un mio carissimo amico nonchè collega di lavoro mi ha detto una volta che continuare a leggere un libro che non ti sta piacendo , dal momento che la nostra vita è breve e dobbiamo cercare di godere del bello il più possibile prima di percorrere le verdi praterie degli al di là indiani, rappresenta un esercizio di puro masochismo. Io non sono d'accordo, dal momento che questo libro ricco di niente, mi ha fatto superare pause di lavoro in cui dovevo dimenticare che la fauna umana che popola il nostro pianeta spesso fa letteralmente schifo ( e senza drogarsi)e mi ha fatto comprendere(accettare mai) realtà per me incomprensibili. Come quella che vede milioni di persone acquistare e leggere un libro così brutto. Danilo Coppola