sabato 20 agosto 2016

Mare nero, di Gabriella Genisi, Sonzogno, rece

E' bello, ma soprattutto utile, questo libro di Gabriella Genisi, un giallo, per chi ama le categorizzazioni a tema[io non di certo].Il romanzo tratta le vicende indagatorie del commissario Lolita Lobosco, sorta di alter ego letterario dell'autrice, un alter ego animato pirallendianamente di vita propria, si capisce, ma come spesso accade proiezione di chi scrive. Il ritrovamento del cadavere di una ragazza deceduta in mare , al Commissario Lobosco, una avvenente quarantenne mediterranea che parla un pastiche di italiano baresizzato molto piu' comprensibile del siculitalico da ultimo di Camilleri, da' la stura per aprire un'indagine , che, in un primo momento pareva portare a rapida conclusione. In realta' poi, il ritrovamento in casa della ragazza scomparsa di una tesina, sposta l'indagine in tutt'altra direzione e decisamente il romanzo diventa avvincente, addirittura d'inchiesta ambientale. Vengono fuori mille vicende di relitti di natanti e aerei abbandonati in fondo al mare , mai del tutto bonificati, che rappresentano "il cane rinchiuso nello scantinato" della Puglia, che abbaia e nessuno sente. La Puglia, questa terra venduta come una sorta di paradiso terrestre, come i tropici d'Italia, dove la natura sarebbe incontaminata ed il mare pulito, in realta', anche attraverso questo libro, si scopre la pattumiera d'Italia. E cosi tutti i vari sfotto' degli amici su Facebook che si burlano dei conterranei immigrati, pubblicando foto di mari limpidi e cristallini, deve fare i conti con la realta' agghiacciante che vede migliaia di persone bagnarsi in un mare [e consumarne il pesce pescato, peggio], dove sono presenti pirite, diossina, materiali radioattivi. Se a cio' aggiungiamo la presenza sul territorio pugliese dell'Ilva di Taranto, dell'Enichem di Manfredonia che per anni a sversato in mare liquidi mai controllati, della Centrale a carbone di Cerano[Brindisi], nonche' di migliaia di discariche abusive di Eternit e i fumi dei sansifici, per non parlare delle speculazioni edilizie sulle coste,con buona pace dell'assessorato al turismo regionale, la Puglia rappresenta una delle regioni piu' inquinate d'Italia. Come pure alla baresita' tronfia e arrogate del "tengo i soldi e fatevi da parte che passo io", di un certo ceto di arricchiti rampante, di commercianti senza regole, di gente col rolex d'oro al polso, il macchinone e le gite a Savelletri a rimpinzarsi di ricci di mare , la Genisi, che e' barese per cui le vale la regola che ha il diritto di criticare i luoghi in cui vive, assesta un colpo da maestra, con condite descrizioni sarcastiche , cui contrappone una Bari piu' "antica", verace, popolare, delle braciole al sugo consumate a casa dell'immortale "Mamma'". Il linguaggio della Lobosco e' unico, originale, accattivante, un italiano infarcito di giustezza da dialettismi che non disturbano la lettura di lettori non pugliesi, ma anzi lo impreziosiscono, dando quel tocco di esotismo che mai sconfina nel folklore. Nemmeno nei dialoghi ricchi di sfotto' reciproci con i suoi vice e con una donna magistrato, Marietta Carrozza, che spesso le toglie le castagne dal fuoco. Il cameo della telefonata a Montalbano , che della Lobosco era stato superiore quando la commissaria pugliese era ispettrice in Sicilia, per farsi dare dei consigli per una succulenta ricetta, l'incontro con un fotografo che risveglia il "drago dei sensi"intrappolato nell'aplomb commissariale , la scoperta di un turismo delle esplorazioni subaquee in Puglia e i dialoghi serrati con Marietta Carrozza, da cui si scopre che la convivenza con marito e amante non e' piu' un tabu' dalle nostre parti[la Genisi dice di aver tratto l'argomento da un libro di Attali sui poliamori], sono altri temi molto succosi e ben scritti nel libro. Che dire , un libro per l'estate, ma anche un libro che apre una riflessione sui luoghi comuni e sulla coazione a ripetersi che tutto in Puglia e' sempre bello, gli ulivi sono secolari, le dune millenarie, il mare cristallino, ma con la forte sensazione, fra i piu' avveduti, che il panorama umano , adeguandosi a quello ambientale, si stia lentamente e progressivamente deteriorando.