sabato 4 ottobre 2014

L'analfabetismo sessuale degli italiani (e di Rocco Siffredi)

Non ho scritto molti post di materia sessuale . E questo è un buon motivo per rimediare. Ho sempre nutrito una certa simpatia per Rocco Siffredi, ma la mia simpatia era più improntata ad apprezzare la sua vena gigionesca e spettacolarizzante, in fondo è un uomo di spettacolo, che quella che ha assunto di recente ex cattedra, asserendo , udite udite, al congresso di urologia, che avendo maturato molta esperienza sul campo era ora di finirla con il viagra che è un vero e proprio doping dell'hard. Ma non contento di essere stato ritenuto un'autorità in materia da fior di medici e professoroni ivi convenuti per parlare di uova , caviale e banane come possibili sostanze naturali coadiuvanti un miglior funzionamento del meccanismo erettile, forse incoraggiato dall'assoluta ignoranza regnante nell'italiano medio in materia sessuale e anche in ambito medico-scientifico, a quanto pare, ha cominciato a pontificare sul fatto che l'uso di questi farmaci( lasciando intendere che lui non ne usa)indicava il fatto antropologico, che la donna non attira più come una volta. Ora io credo, che al di là di ogni marketing autopromozionale e al di là del fatto che bearsi che agli stage per film hard partecipino ormai fior di laureate-sono anni che i laureati fanno di tutto tranne ciò per cui hanno studiato-aspetti questi che rendo il sia pur simpatico Siffredi un personaggio privo di scrupoli come qualsiasi aspirante presudoimprenditore d'assalto, c'è da dire che ci vogliono nozioni scientifiche, letture approfondite, su circolazione sanguigna, ormoni e quant'altro e persino nozioni di antropologia, che testimonino di come , cambiando il costume pubblico e privato degli italiani, persino i costumi sessuali posso essere stati mutati, per di più , e lo affermo con certezza, dallo stesso sistema economico in cui l'attore hard, acceso fan di Berlusconi, crede, per permettersi, si diceva, il lusso di fare affermazioni di tale serietà e con tale sicumera. La logica riflessione che il viagra e tutti i farmaci della famiglia non funzionano tout court, ma solo sulla base di una stimolazione sessuale , smonta tutto il castelletto costruito dal Rocco Tano nazionale, simbolo di un'Italia che non c'è più, di un Italia dall'immaginario sessuale da bordello di provincia. Tornata in auge grazie alle scappatelle del Berlusca, non a caso un quasi ottantenne. Queste considerazioni, semiserie, mi danno la stura per poter affermare che se un simile personaggio viene lasciato impunemente dire le sue baggianate spacconesche senza il minimo contraddittorio, delle due l'una, o siamo un paese sessualmente analfabeta o la nostra classe medica è talmente sottostimata dagli italiani da dover ricorrere ad un attore hard sul viale del tramonto per ricavarsi una nicchia nel pantheon della scienza medica internazionale. Se Siffredi voleva dire che l'unico vero macho in circolazione è rimasto lui e che i giovani tendono all'omosessualità, ragionamento questo da tregenda dell'intelletto e affermazione da bar dello sport sempre più diffusa , beh, allora non resta che preoccuparmi per le sorti antropologiche di un paese che sta andando talmente allo sbando da poterlo definire paese del cazzo e col cazzo paese.