mercoledì 14 agosto 2013

Sinai Phone 2

Vigilia di ferragosto, vado in un internet point a Corsico, Sinai Phone 2, in via Milano, al 10, devo mandare dei soldi ad una mia amica in difficoltà in Spagna, l'hanno scippata. Lasciamo perdere le battute, prima di ritrovarci anche noi come loro. Entro in questo luogo ai confini del mondo, dietro ad una vetrata sulla quale ci sono appesi marsupi, registri antiriciclaggio della Western Union e , in cima, una bandiera egiziana, c'è un ragazzo egiziano. Mentre gli do i dati, contemporaneamente entra un rumeno che compre una scheda wind, a cui l'arabian boy fotocopia la carta d'identità, poi fa il suo ingresso una donna araba con l'hijab e un vestito lungo azzurro con ricami in oro, occhi ripassati con l'hennè. E' bellissima. Compra dei biglietti per l'autobus. Ha un sorriso discreto , guarda senza muovere lo sguardo, la sua è una visione periferica ingegnosa e maliziosa. L'arabian boy continua a inserire i dati per il mio invio nel pc e contemporaneamente osserva in internet la diretta televisiva degli scontri al Cairo, con tre telecamere di Al Jazeera che inquadrano tre diverse zone della capitale egiziana. Si vedono manifestanti che mostrano bossoli di proiettili veri e di lacrimogeni, bandiere egiziane, cartelli con immagini di Morsi. S'infervora, l'arabian boy dell'internet point, comiziando davanti ad altri tre arabi vestiti come ragazzi occidentali, uno di loro porta jeans attillati che mostrano la bordura di mutande Calvin Klein e lo osserva come un reperto archeologico senza dare segni di approvazione né diniego. Altri invece assentono col capo. Nel frattempo l'arabian boy continua a inserire dati, gli do i soldi e continua a scrivere sul pc, rumori di spari provengono da Al Jazeera che trasmette su internet, lo schermo di un pc è rivolto al pubblico e tutti guardiamo esterrefatti, trasecolati, la guerra in diretta tv. Almeno la prima guerra all'Irak l'abbiamo ascoltata raccontata dal grande Lucio Manisco che ci ha risparmiato il sangue, i cadaveri, i bossoli, semmai abbiamo visto la faccetta semispaventata di Cocciolone recitare a soggetto davanti a tremolanti cameramen irakeni . Io termino l'operazione, e dai telefoni intono si sente parlare in spagnolo del Rio de la Plata, qualcuno urla ai parenti lontani le mirabilie inesistenti che lui rende reali raccontando balle di felicità. E dai pc intorno collegati a internet un bel pò di ragazzi consultano facebook, yahoo , videochattano con skype con amici dall'altra parte del mondo e una brasiliana mulatta guarda una puntata di "O Cravo e a Rosa", telenovela brasiliana che trasmette Rede Globo. Ride da sola e ogni tanto si gira a urla " estou vendo gravacoes antigas", che dovrebbe più o meno significare che sta vedendo le puntate precedenti. Sto per uscire e dagli schermi di Al Jazeera via internet qualcuno urla in sequenza Allahu Akbar . Dio è grande. In continuazione. Ecco il segreto dell'islam, la semplicità, basta dire che siamo tutti inferiori a Dio e che l'unico grande è lui che non si sente il bisogno d'altro. Nel frattempo intorno piovono proiettili. Ma la voce continua imperterrita. Allahu Akbar, dice la voce . Uscendo guardo a destra del Sinai Phone 2, ed, effettivamente, sì, il bar è proprio là . Vaticinante, direi .

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