sabato 20 aprile 2013

Monologo di una donna mediterranea.

Un uomo, voglio un uomo...ma poi cos'è un uomo? E' un maschio dotato di intelligenza. Se avessi voluto un maschio e basta mi sarei comprata un vibratore. (Riflette, la mano sul mento, lo sguardo a terra) . Io sono una donna mediterranea, dentro di me convivono millenni di storia, antiche parole come "Messapia" che hanno un suono ancestrale e duro e dolce, maschio e femminile, come l'origine di tutte le cose. (Sguardo fisso davanti, in piedi, è vestita di nero come una parca greca). Ma nell'antichità, mi chiedo, nell'antichità, c'erano i vibratori? (Pausa). Penso di sì. Erano gli scettri dei Re, rappresentavano la loro virilità quando questa era affievolita. (Lieve sorriso). Oggi i Re non hanno più scettri, comandano da uno schermo....si mettono davanti ad una telecamera ed esercitano la loro virilità...maschia, appunto. Non da uomini. Sono essi stessi dei vibratori, ci manca il jingle in sottofondo e il loro nome è la marca del prodotto. Quanto a me io sono donna, non femmina. Questi seni, questi fianchi, non sono dotati di vita propria, si muovono con intelligenza. Sono mossi da intelligenza. Ci vuole comprensione per animarli, non basta la plasticità delle loro forme, ci vuole poesia...e poi , dopo, ecco che ricambiano con....la sensualità. (Guarda in alto fissa il cielo, per qualche secondo). No. Non voglio essere come certi maschi. Non voglio sedermi su una poltrona in pelle umana ad impartire ordini giusto per vedere com'è, che cosa si prova. No . In quanto donna, il mio punto di vista è diverso. Devo poter perdonare il mancato senso di colpa maschile per non dover soffrire nel dare la vita. Ecco. A questo serve il perdono. A comprendere meglio. La vendetta interrompe, il perdono emenda e lascia proseguire. (Si siede, gambe accavallate come Sharon Stone in Basic Instinct). Come donna voglio comandare di non comandare. Vorrei dire a voi uomini, pensate all'umanità come se fosse reduce dal dolore del parto, da un travaglio infinito, pensate all'umanità come ad una donna . (Pausa, sguardo assente). Pensate...ecco il punto...per un momento pensate a quelli che comandate come a delle donne con il loro inevitabile bagaglio originario di dolore, pensate agli ultimi come a dei donatori di vita...Osservateli, non guardateli e basta...hanno le stimmate della dignità ancestrale di noi donne. (Pausa...sguardo perso nell'infinito, poi fisso davanti). E quelle donne che credono che l'emancipazione sia sostituire l'uomo nei ruoli di comando e superarlo nei suoi peggiori difetti...beh...non sono nient'altro che donne con il cazzo...nient'altro che questo siete! Quanto a me, mi sento smarrita. In questo, ancora e di più, donna. Ma lo smarrimento è la mancanza di sicurezza e la sicurezza è la richiesta di fondo che genera la dittature. (pausa, si accende una sigaretta) .Come donna, in quanto donna posso essere maschio, se voglio...ma senza cessare di essere donna...tutte le volte che penso di possedere fisicamente un uomo...di scoparmelo, in definitiva. Chi non vorrebbe capire cosa si prova a realizzare quello che sembra il pensiero dominante di ogni uomo? Ma anche, perché no, rinunciarci se non si ha voglia di capire cosa si prova. Rinunciare senza rimpianti...sono secoli che siamo abituate a farlo. La rinuncia è rivoluzionaria. Non volere tutto e subito, perché si intuisce che tanto comunque avverrà...e senza spargimenti di sangue...non dicono sempre, gli uomini, che noi siamo puro istinto? (Pausa, fuma un po' la sigaretta).Ebbene , si fidino del nostro istinto. ( fuma con calma, un po' voluttuosamente, le gambe aperte, ora, lasciando intravvedere la porta del paradiso per gli uomini, per i maschi). (Spegne la sigaretta, si alza, guarda davanti a sé-primo piano del viso, poi del seno, delle gambe) La più saggia delle donne a questo punto direbbe : " ho detto quello che dovevo dire, posso tornare nelle retrovie a curare i feriti". Già. La più saggia delle donne. Secondo il concetto maschile di saggezza, dello stare al proprio posto...in disparte...( si strappa la camicia e mostra il seno) . E' questo che volete, voi uomini, voi maschi? ...beh,potete toccarlo, il seno, accarezzarlo, baciarlo, ma non sarà mai vostro, perché appartiene a me ...e io m'appartengo. (Si gira e , ancheggiando, esce dalla scena) . Applausi finali.

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