sabato 26 gennaio 2013

I mecccanismi della cattura del consenso nella democrazia italiana

Sento da più parti affermare che l'Italia apparterrebbe al novero delle democrazie cosiddette avanzate, quelle democrazie occidentali che dovrebbero essere più democratiche per il fatto intrinseco che sono in essere da più tempo. A me personalmente non sembra. I meccanismi della cattura del consenso in un paese dove i giornali e i libri sono letti da una esigua minoranza di persone e dove la scolarità , per essere appunto un paese avanzato, è molto bassa, si basano essenzialmente da notizie apprese per lo più dalle televisioni, le quali, per forza di cose filtrano e indirizzano le stesse fornendole commentate o in modo artato. Ad esempio dire ai tg tutti i giorni che un rumeno ha violentato una donna e tacere delle migliaia di altre violenza sulle donne compiute da italiani non serve a indirizzare il voto della gente su forze politiche che vogliono limitare il numero o addirittura scacciare gli extracomunitari? Enfatizzare tutti i giorni gli scandali di una parte politica ed edulcorare quelli della parte avversa è un modo obbiettivo di informare l'opinione pubblica? Anche la Rai non è immune da tali operazioni, pur essendo una tv per così dire pubblica, è in definitiva controllata dai partiti e quindi non può che esserne il portato proporzionalmente ai voti presi dai partiti medesimi che hanno potuto così esprimere più consiglieri di altri partiti all'interno stesso della struttura. Già questo concetto ci fa capire come il consenso nel nostro paese sia formato in modo surrettizio e subdolo e indirizzato da mezzi di informazione che disinformano. Persino i giornali mezzo principe di formazione della coscienza civica, che dovrebbero essere letti per gli opinionisti, più che per le notizie in se' che sono introiettate nell'opinione pubblica dalla valanga dei mass media radiotelevisivi, porgono le notizie in modo scandalistico, scorretto, sulla base di dossiers personalizzati che colpiscono questo o quell'esponente politico a seconda del fastidio in grado di dare ai manovratori del momento. Confezionare dei dossiers che scavano nella vita privata dei politici è una pratica da regime totalitario, nemmeno la Gestapo o il Kgb sono mai giunti a tanto in quei sistemi politici che non si sono mai di certo definiti democratici. E poi c'è internet, mezzo quest'ultimo poco diffuso fra la popolazione media e che fornisce una quantità di notizie anch'esse filtrate secondo il principio di sempre, e cioè, chi ha più soldi compra più spazi e copre l'opinione di chi tali spazi per motivi economici non riesce a ritagliarsi. In definitiva mi sento di affermare che l'Onu che impiega soldi e mezzi per consentire il regolare svolgimento di elezioni in paesi di recente democrazia o di debole democrazia, dimentica che forse dovrebbe sorvegliare i meccanismi della formazione del consenso anche e soprattutto in paesi come il nostro. Impostare dei talk show teevisivi in forma di spettacolo comico, banalizzando gli argomenti e limitandosi a trasformare la platea televisiva in spalti di tifosi che prendano le parti dell'uno o dell'altro contendente a seconda che questi sia più bravo , brillante, faccia battute più efficaci, ignorando del tutto i programmi che i partiti di riferimento dei candidati portano avanti ,non fanno altro che trasformare la politica, che , in definitiva, deciderà le nostre vite, in uno spettacolo da baraccone per comici improvvisati, attori navigati, battutisti nati, commedianti da bar, uomini della strada in giacca e cravatta. Non voglio arrivare a dire che in una democrazia reale il suffragio universale dovrebbe essere determinato dalla conoscenza o meno del documento fondante dello stato in cui si ha diritto di voto, vale a dire della Costituzione, ma se scopriamo che anche buona parte dei nostri politici non la conosce o, se la conosce, la ignora di proposito perchè non confacente agli interessi dei medesimi , qualche dubbio in proposito me lo porrei. Aggiungiamoci anche che alcune forze politiche forti del consenso elettorale hanno come prima cosa preteso nel recente passato il cambiamento dei libri di storia scolastici nel tentativo di riscrivere la storia dalla parte di chi era stato militarmente, politicamente e moralmente sconfitto, allo scopo precipuo di annullare del tutto la memoria, non sia mai Bella Ciao cantata nelle scuole potesse farci ricordare in quale orrido fossato della storia siamo stati cacciati dalla dittatura (e dal consenso alla stessa, attenzione) e non sia mai la Storia potesse indurre qualcuno a pensare che si ripete a cicli ,periodicamente ,riproponendo le stesse dinamiche di sempre lasciando al potere le stesse forze di sempre e gli stessi uomini di sempre , usciti ben riposati dall'ennesimo cavallo di Troia questa volta piatto come uno schermo piatto.

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