sabato 29 settembre 2012

Il paese delle carte da bollo (sulla polemica Carofiglio_Ostuni)

L'Italia, o come a me piace dire con una pronuncia un poco altosalentina, l'Itaglia, è un paese litigioso e se c'è una categoria di litigiosi per antonomasia, non sono, no , i piloti d'aereo per le corna che pensano di beccarsi durante le trasvolate oceaniche immaginando che le mogli li tradiscano mentre invece sono state tutta la notte a leggersi tutto d'un fiato ,"Vagina", il nuovo libro di Naomi Wolf sulla teoria dello schiacciamento del nervo pelvico, accusandole per questo fino a querelarle ,per le presunte corna, le famose querele preventive, che rievocano il vecchio detto cinese:" quando torni a casa picchia tua moglie e quando lei ti chiederà perchè tu picchiala di nuovo". E poichè oggi non si può più rispondere ad un affronto con un duello, si usa la carta da bollo. Ministri su ministri che si sono succeduti si sono scervellati su come diminuire i carichi di lavoro dei tribunali, ma, ahimè, come avrebbe detto Tex Willer ,non c'hanno cavato un ragno dal buco, troppe querele, troppo lavoro, persino i macellai si sono messi a querelare i vegetariani e i vegetariani i venditori di arrosticini e i venditori di arrosticini querelano i venditori di sushi. Ma tra tutte queste categorie, non poteva mancare quella degli scrittori. Gianrico Carofiglio scrittore barese( nonchè magistrato, nonchè deputato , i nonchè sono finiti per ora ma credo che possano bastare per un uomo con due gambe e due braccia e un solo cervello )classificatosi terzo al premio strega con il suo "Il silenzio dell'onda" ,è stato insultato su una pagina facebook da un sedicente critico letterario nonchè editor della casa editrice Ponte delle grazie, nonchè giurato del premio Strega, anche qui di nonchè abbiamo fatto il premio, alla faccia del 24% dei giovani itagliani che di lavori non ce n'hanno nemmeno uno ,che risponde al nome di Vincenzo Ostuni ( una volta tanto si parla di Ostuni, evviva!). Costui avrebbe scritto sulla sua pagina Facebook , rivolte a Carofiglio, le seguenti frasi:"Il libro di Carofiglio è un libro letterariamente inesistente, scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante, senza un'idea, senza un'ombra di responsabilità dello stile". Di fronte a questo vero e proprio insulto personale Carofiglio avrebbe querelato Ostuni. Non il comune, il sedicente critico letterario. Per esprimere un giudizio su questa vicenda mi viene in mente un episodio che mi occorse alcuni anni or sono quando presentando il mio primo libro, "Nell'acquario", all'interno della rassegna ostunese "Un'emozione chiamata libro" a cura di Annamaria Mori, un medico barese, risentitosi perchè io in un passaggio del libro avevo paragonato "i baresi"( scritto virgolettato nel testo, tra l'altro) ai nazisti della Puglia perchè avevano abbattuto 200 alberi di ulivo per edificare uno stadio che avrebbero poi "ironicamente" chiamato "degli ulivi( il nome è successivamente cambiato), mi apostrofò pesantemente definendomi un ignorante e un provinciale ,ricordandomi che Bari era stata da sempre una città antifascista etc etc. Ovviamente non avendo letto il mio libro ed espungendo una frase dal contesto si era fatta un'idea sbagliata ( non ho mai avuto nulla contro i baresi, ma contro certi baresi, come pure contro certi ostunesi o milanesi o quant'altro) , ma la qual cosa non lo fece esimere dall'offendermi. Ricordo in quell'occasione che restai così sorpreso che non seppi reagire da mio pari rispondendogli, magari, che ne so, che se lui era un medico che si ammantava di possedere delle supposte doti letterarie avrebbe fatto bene a fermarsi alle supposte, che era almeno una materia che si , di nuovo, supponeva, doveva conoscere bene. Invece blaterai qualcosa che nemmeno ricordo e basta. Ma la reazione del pubblico fu tutta a mio favore. Fece la figura del cafone, con il risultato che realizzai un ottima vendita dei miei libri, che non fa mai male, in certe occasioni. La morale che voglio tirar fuori, da questa vicenda, caro Carofiglio è che io ,al tuo posto non avrei querelato , come non querelai io il medico barese, il supposto critico letterario( qui le supposte c'entrano sempre , diamine!) , ma l'avrei lasciato macerare nella sua malcelata invidia( che la maggior parte degli editor e cosiddetti critici sono solo degli scrittori falliti)e avrei incassato quella solidarietà, che invece, maldestramente, sta facendo pendere la bilancia a favore del nostro "amabile" Vincenzo Ostuni, al quale consigliamo, invece, una volta che ha scritto quelle offese personali, di restare un minimo coerente evitando piagnistei democristiani dell'ultim'ora.

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