sabato 11 agosto 2012

La pila delle mie immagini

Eccomi in macchina, faccio manovra, è agosto ho trovato posto per miracolo, dovrebbero essere tutti in ferie e io come tutti gli anni dovrei potermi godere gli spazi aperti lasciati dal traffico rado, dovrei potermi godere il fatto di trovare posto per il parcheggio facilmente. Invece la crisi morde e da queste parti nelle periferie dell'ovest milanese se la gente è in ferie le trascorre a casa dietro le tapparelle a guardarsi le olimpiadi di Londra a torso nudo su spalti immaginari costituiti da un bel divano in pelle sintetica che li sottopone persino ad una sauna, per cui al termine dell'estate saranno dimagriti come fossero andati veramente in vacanza, abbronzati dal sole dei lettini solari del solarium dentro la Auchan di Cesano Boscone. Accendo la videocamera a mi lascio andare a dei discorsi lasciandomi riprendere. E' una pratica che eseguo da qualche tempo, non per narcisismo ma per esercizio, l'esercizio della parola improvvisata sapendo che ogni termine di una farse può e deve essere decisivo ai fini della comunicazione, una sorta di film di me stesso che parlo, un esercizio necessario dal momento che inaugurando la mia guerra personale contro le mafie editoriali che pubblicano solo scrittori paganti o raccomandati abbiano talento o meno, devo perciò abituarmi a parlare in pubblico, presentare i miei libri su palchi dove riesco a farmi invitare o per strada e lo posso fare , causa scarsezza di tempo, dal momento che tutti i giorni fra lavoro, scrittura, pagamenti vari di bollette e multe oboli che paghi a comuni e altri enti grassatori altre mafie legalizzate, stavolta, ma non meno mafie, solo quando mi sposto in macchina, all'insegna dell'economizzare al massimo i tempi, per cui questo alla fine evidenzia più che altro che per scrivere del condannare uno stile di vita che porta milioni di persone alla morte sociale e all'assassinio dei loro pensieri non lo si può fare se non incorrendo nella stessa trappola che stai denunciando . Dopo un discorso free goodyear, come dico io nel mio linguaggio inglesizzato inventato che starebbe per “a ruota libera” davanti alla videocamera che mi riprende di profilo sullo sfondo di muri feriti da graffiti e uccisi da manifesti pubblicitari ed eutanasizzati da gente che attende l'autobus leggendo le stucchevoli frasi degli slogan pubblicitari dei suddetti manifesti, parcheggio la macchina e prendo la metro per Romolo. Nel treno incontro rispettivamente dei peruviani seduti gli uni a fianco agli altri intorno ad un tablet che ridono come deficienti guardando facebook, un anziano gay che legge Sua Santità, un libro contro il Vaticano , credo, e due gitani che , rispettivamente ancora , un uomo anziano con barba grigia che suona l'armonica e una ragazza sui trent'anni, somatico serbocroato e look mezzo conservatorio e mezzo clochard che suona il violino su basi musicali. In Duomo, sulle scale mobili che io salgo a due a due mentre dieci anni fa salivo solo quelle a piedi, resta comunque un'aspirazione al movimento, scorgo un giovane senegalese storpio che mi fa venire in mente le rivelazioni del Buddha il quale tenuto in casa chiuso fra le pareti dorate dal padre una volta fuggito dal giardino aureo incontra in sequenza un vecchio, un malato e un cadavere, restandone sconvolto tanto da dedicare la vita a sconfiggere il dolore attraverso la rinuncia alla brama ricavando invece io l'insegnamento opposto e cioè che avendo la fortuna di essere ancora tutto intero e sano agli occhi dei sani di corpo ma forse malati di spirito, beh, non devo perdere tempo con queste sciocchezze , dedicandomi invece a vivere la vita al massimo finchè si può e un pò di sano buddismo me lo tengo invece per le mie ambizioni letterarie dal momento che la letteratura mondiale non sarà più povera senza i miei libri, visto che è già indigente, cosa che dovrebbero pensare la maggior parte degli scrittori che ne fanno una malattia del non essere pubblicati. Una volta in Duomo le consuete scene di turisti per lo più made in Japan con ombrellini made in China fermi a farsi fotografare come spaventapasseri attirapiccioni con le mani piene di mangimi geneticamente modificati made in Monsanto, stato libero delle multinazionali pago- e- posso- fare- quello- che- voglio , un fachiro vestito da indiano made in campo Rom di Rozzano che sembra sospeso su un bastone e che tutti fotografano facendosi ingannare dal trucco più antico del mondo del sedile di metallo che parte dal braccio del bastone e finisce sotto le terga del soggetto, il Duomo sempre rivestito di impalcature sponsorizzate da gigantografie di ragazze in due pezzi che si spalmano Nivea e quant'altro guadagnandosi così, in quella posizione, l'indulgenza della mancanza di peccato, se l'esibizione del corpo è per il buon fine del restauro della chiesa , senegalesi a spasso con braccialetti di cotone in vendita ambulante prima vendevano libri adesso neanche più quelli, dovevano essere scansati come lebbrosi, come me al lavoro con la Repubblica in tasca, o come quando aprono il mio armadietto negli spogliatoi del lavoro per rubare e vendendo che ci sono dei libri passano oltre che chi legge è uno sfigato( dovrebbero sperimentare i libri come antifurto, ormai) . Entro in Feltrinelli e sfoglio qualche libro qua e là fra gli scaffali, la libreria è deserta, già saccheggiata di spazzatura di libri gialli , Fabio Volo, Baricco, tutta roba leggera che legge chi si può permettere di starsene sdraiato sotto l'ombrellone mentre chi non arriva a fine mese , la gente cioè per cui io scrivo, non conosce nemmeno lo starsene sotto l'ombra di un bel fiore ...Mi capita un libro di Wallace, Considera l'aragosta, lo apro e leggo velocemente, in poche righe si capisce subito il genio e anche si capisce dalla pila di libri che nessuno compra, si parla dell'aumento del numero di persone che negli states si autocastrano non riuscendo a dare sfogo alle proprie temperie ormonali e si propone come rimedio di diventare critici osservatori del festival del film porno dove si osservano quasi quattro cinquecento film porno da mane a sera per non so per quanti giorni ricavandone la scleoritzzazione dell'apparato ghiandolare( testuale), come rimedio per non autocastrarsi. Quest'uomo è un genio. Infatti si è suicidato. Doveva aver saputo che fra gli scrittori in giro c'è Fabio Volo, o Baricco, quando ha letto Brizzi, poi, ha premuto il grilletto . Torno in metro fino a Romolo. Scendo dalla metro e di lì a poco riprendo la macchina, eccomi ancora sfrecciare sul naviglio di Corsico, mentre conciono davanti alla mia videocamera e gli automobilisti intorno sono indecisi se io stia parlando con l'auricolare al cellulare o sia sbroccato del tutto. Probabilmente la seconda, ma la pila delle mie immagini per fortuna è ancora abbastanza alta.

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