sabato 28 aprile 2012

C'era una volta

C'era una volta un ragazzo, adesso ho i capelli bianchi e quando me lo fanno notare riesco solo a dire non lo sapete che a Milano cade la neve? C'era una volta il Bar Blu Notte, dove ti rifugiavi quando non andavi a scuola, e imparavi a baciare, chi lo dice che non era una scuola migliore quella? C'era una volta la partita di pallone, con quattro tufi per porte, e nessun limite di tempo, solo tua madre che gridava dal balcone che erano pronte le orecchiette con le cime di rapa, C'era una volta il cinema a luci rosse, dove entravi badando bene di stare in galleria, perchè non si potevano aprire ombrelli in platea C'era una volta la corsa notturna nei vicoli della casbah, i passi rimbombavano sulle chianche di pietra liscia, pensando che ci fosse qualcuno ad inseguirti, e quando scoprivi che era l'eco, capivi che ad inseguirti eri solo tu stesso, C'era una volta il calippo d'estate, e i gelati di Treppiedi l'inverno. i ghiaccioli ad agosto, le vaschette di Ciccio d'inverno, le angurie di Cicinedda l'estate, i ricci pescati con le mani a ferragosto, e una montagna di fidanzate che non avresti mai sposato, C'era una volta il fatto che non eri buono per fare la rivoluzione, perchè non eri del '68, ma non volevi neanche rinchiuderti in una banca, o al comune, perchè non ti volevi dividere tra l'essere pompiere o incendiario, adesso non lo so più cosa sono, me lo sono dimenticato, C'era una volta lo scrivere temi a mano, con una scrittura indecifrabile, definita a zampe di gallina, per scrivere capolavori che non sarebbero stati mai letti, adesso c'è il computer che scrive capolavori digitali, che non saranno mai letti, C'era una volta che leggere poesie era romantico, adesso se vuoi uscire con una devi avere Facebook, un aperitivo era un aperitivo, e non c'era l'happy hour per dire a qualcuna che volevi fare sesso senza dirglielo C'era una volta Enrico Berlinguer, che ti faceva sentire meno solo nel pensare che i comunisti non mangiavano i bambini, ma li adottavano C'era una volta un mondo in cui ciò che era bianco era bianco, e ciò che era nero era nero, e i colori non avevano così tante sfumature, dietro cui nascondere la mancanza di coraggio nel dire che parte vuoi stare C'era una volta il Lecce di Magistrelli, Il Milan del Barone Nils Liedholm, la Juve di Causio , le figurine panini giocando con le quali perdevo sempre, il gioco delle biglie, i pallonciotti americani, l'odore di naftalina in vecchi sgabuzzini, le lavatrici Candy, i frigo che urlavano, i phone che sfarfallavano, gli iphone che mancavano, la radio a valvole dove i nonni ascoltavano radio Londra, o spegnevano per non ascoltarla a seconda dell'orientamento politico, l'odore di cuoio di palloni fatti da operai veri e maggiorenni, Rivera non era democristiano e non si sognava di andare a Ballando sotto le stelle per battere cassa, l'Italia perdeva contro Haiti e Chinaglia mandava a quel paese l'allenatore che non se la prendeva più di tanto, la tv era in bianco e nero, c'era carosello, dopo carosello a letto, io collezionavo soldatini della atlantic, e facevo sempre vincere l'armata rossa o gli indiani o i giapponesi, C'era una volta Coppi nei racconti di mio padre, e Bartali, e mio nonno tifava per Coppi, perchè se la faceva con la dama bianca, e non c'era ancora il divorzio, e mia nonna tifava per Bartali perchè andava sempre a messa e nessuno andava in bicicletta perchè non avevano scoperto i trigliceridi, C'era una volta....

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