mercoledì 10 novembre 2010

Scrittore clandestino con foto di Ainette




Oggi mi allenerò duramente. Almeno un'ora e trenta, su sterrate in zona Gudo Gambaredo, in mezzo ai campi, fra i canali irrigui e cornacchie grigie, aironi grigi e bianchi e gabbiani trasportati dal maltempo e attratti dalle acque stagnanti portatrici di lombrichi grassi e ricchi di proteine. In genere corro più di un'ora quando mi sento particolarmente giù di corda. E questo perchè vivo in un paese dove dovrei sentirmi un privilegiato solo per il fatto di avere un lavoro stabile. Oddio, almeno finchè non si stancheranno di avere un laureato avanti con gli anni che guadagna meno di un metalmeccanico e daranno il mio posto ad un ventenne bocconiano che guadagnerà quanto un ambulante senegalese. Siamo messi così. Ovviamente è colpa della crisi mondiale, della globalizzazione, insomma di eventi non governabili(sic).
Non lo so, traete voi le conclusioni, di politica vorrei fare a meno di parlarne.


Più tardi voglio andare al cinema. Ci vado sempre di mercoledì, sia perchè sono libero, sia perchè costa meno. In genere vado all'Uci Cinema in viale Sarca, con qualche amica, un multisala che proietta tutti i film di recente uscita. Prima si gioca a bowling, poi si mangia qualcosa tipo pizza o kebab (io rigorosamente panino con felafel, sono vegetariano)e infine ci si infila in una di quelle enormi sale riscaldate e popolate di studenti o intellettuali, il pubblico che piace a me. Il film lo scelgo sul momento, quindi non ho idea di che film vedrò. Poi tornerò a casa , navigherò un pò su internet e andrò a letto. Domani è un altro giorno e si lavora. Prima di addormentarmi leggerò qualche capitolo di qualcuno dei libri poggiati sul comodino. O forse scriverò qualcuno dei miei nuovi libri. Non voglio stressarmi già da ora. Vedremo come mi sento, se ne avrò voglia. Tanto non ho la Mondadori tutti il giorno al telefono che mi sollecita. Nè la Feltrinelli ,una casa editrice che "non pubblica manoscritti non richiesti"(?) ,nè la Rizzoli, nè nessun'altra casa editrice. Sono uno scrittore clandestino, scrivo storie clandestine in clandestinità, in un paese governato da una dittatura del consenso di massa a un uomo che non legge libri, nè giornali e che è il proprietario della più grande casa editrice del paese.

Buona giornata e buona fortuna

Ps: ho deciso di mettere una foto di Ainette Stephens, sia per aumentare gli ingressi nel blog(sic) e sia perchè l'ho conosciuta una volta in aereo di ritorno da Brindisi a Milano. E ne ho ricavato un'impressione positiva: una ragazza semplice, che non se la tirava, una a cui non sarebbe importato di essere famosa o meno. Un disincanto utile per diventare veramente grandi. Glielo auguro. Di questi tempi dove per diventare famosi basta passare per i letti giusti.

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