venerdì 29 ottobre 2010

Il riso è un pianto rovesciato



Cari lettori italiani per bene e italiani che vivete all'estero perchè ne avevate i testicoli zebrati di vivere in quest'Italietta "e niente" come direbbero a Napoli, vi chiedo scusa a nome personale e di quegli italiani che si vergognano di vivere in un paese dove un branco di minorati psichici e frustrati sessuali che prima di fare un pò di soldi e diventare , per questo, famosi, avrebbero stentato a rimorchiare un rospo ad un congresso di camaleonti, decide le sorti della politica nazionale. Fra un pò avremo Lele Mora e Fabrizio Corona a capo di qualche dicastero. Pensate che Bersani ha osato chiedere le dimissioni di Berlusconi per aver favorito il rilascio di una minorenne marocchina spacciata per nipote di Mubarak( mi viene in mente l'alto livello culturale di quei funzionari della questura che si sono bevuti la faccenda non vorrei mica dire perchè non sapevano che Mubarak è egiziano), e siamo sinceramente preoccupati per questa caduta di stile del segretario pidiino verso un inguaribile radicalismo che lo allontana dalla ormai inevitabile alleanza con Casini e Fini. Quanto a quest'ultimo da giorni minaccia di non votare il lodo se non modificato e dice che il governo potrebbe cadere. Berlusconi si gratta gli zebedei e va avanti con i suoi bunga bunga sicuro come in una botte di ferro dietro il giubbotto antiproiettile dello zoccolo duro dei milioni di italiani che gli tiene bordone, esaltandosi di riflesso, per le prodezze del vegliardo. Che paese di frustrati sessuali, di gente che non si vergogna di rimediare sesso a pagamento per averne visto durante la vita una quantità paragonabile alle piante d'ulivo nate sul pack groenlandese. Colpa della Chiesa, con la sua proibizione ha creato perversione, sesso innaturale vissuto con infinito senso di colpa. Viene davvero voglia di abolire il suffragio universale, e di limitare il diritto di voto a chi sappia distinguere la gente per bene da quella perbene. Sono iniziate le grandi manovre per isolare Vendola e l'unico che non gli dà contro, bisogna dargliene atto, è Di Pietro. Vedo bene una loro alleanza, purchè smussino i rispettivi angoli clerico-giustizialisti. Stando così le cose, il Pd il mio voto se lo scorda. Non potrei votare per un partito che ha fra le sue fila gente come Veltroni che vorrebbe abolire l'articolo 18, aumentare la flessibilità, e, udite udite, affidare il comando della coalizione ad un Montezemolo o a un Profumo, che poverino, bisogna compatirlo, con i suoi quaranta milioni di euro di buonuscita dall' Unicredit, uno che in un giorno guadagna quanto un operaio in un anno, se va bene.Miliband, 40 anni, il nuovo leader del Labour, non certo delle Brigate Rosse ( capito D'alema?) ha dichiarato nel suo discorso di investitura (pensava a Profumo o a Veltroni che lo voleva candidare?) che è immorale che un manager guadagni in un giorno quanto un lavoratore in un anno. Stesso concetto ha ribadito Obama. Scusate se ho citato questi due terribili comunisti, ma che volete, io sono un romantico, credo ancora nella giustizia sociale e in chi ne parla. E' questa la sinistra che voglio, nel mio paese, non un partito che fa la corte a Buttiglione il quale non fa che dire che la sinistra deve condannare il comunismo e fare i conti col passato. E voi, Buttiglione, voi, quando condannerete le infamie della Democrazia Cristiana, il Pcus d'Italia, il cinquantennale partito regime che ha tenuto la gente nell'ignoranza e nella paura pur di reggere il potere compiendo guasti secolari? Per non parlare delle stragi di stato. Lev Trotsky , non a caso, fatto fuori da Stalin, principale eliminatore di comunisti, voleva un uomo nuovo, un umanità nova che si elevasse dalla media, ma tutti insieme, di generazione in generazione, facendo un passo avanti verso l'autodeterminazione del proprio pensiero e delle proprie idee. Non un entità oziosa di individui che facessero la fila per le false pensioni di invalidità e che si riducessero al rango di vegetali senza aspirazioni i cui figli avrebbero guardato un computer come un australopiteco la cometa di Halley. Caro il mio Buttiglione.

Concludo dicendo che credo che per un bel pezzo non commenterò le vicende politiche. Sono stanco e mi sento umiliato. Vorrei essere un francese. Loro sì che hanno degli ottimi attributi sotto. Noi gli attributi ce li abbiamo al governo.

Adesso vado a correre, così fra un'oretta mi sarà passata. Domani è un altro giorno e cercherò di mettere nella giusta luce dichiarazioni che colgo al lavoro da qualche mio collega tipo: "era una rumena, una zingara, quella del pugno nella metro, e adesso per colpa sua uno dei nostri ragazzi è rovinato", come pure " bisogna vedere se è vero, della marocchina... e comunque lui con i suoi soldi può fare quello che vuole. Io al suo posto lo farei". Il suffragio universale lo vedo sempre più vacillante ma riderò a crepapelle, se è vero , come è vero, che il riso è un pianto rovesciato.

Buona giornata e buona fortuna

mercoledì 20 ottobre 2010

Qualcosa di red, oggi



Tom Robbins, uno dei miei scrittori preferiti una volta ha detto": nel tempo in cui io scrivo due paginette Crichton ha già scritto otto capitoli, io voglio godermela la vita, al massimo un paio di paginette al giorno". Come non venerare quest'uomo e la sua intelligenza di funambolo della parola e dei pensieri? Come esordio per oggi può andare. Nell'attualizzare, anch'io pigramente, il mio blog, e nel mandare un saluto affettuoso ai miei lettori molti dei quali risiedono all'estero- e c'è da meravigliarsi di ciò?-vorrei saltare la parte dell'attualità politica citando Orson Welles che nel film "La ricotta" di Pasolini, interpretando un regista che viene intervistato alla domanda di cosa pensa dell'Italia risponde:"il popolo più analfabeta e la borghesia più reazionaria d'Europa".E sono passati più di trent'anni. Credo di non dover aggiungere altro, nel momento in cui non posso certo onorarmi di appartenere ad un paese dove le persone attualmente più in auge sono Lamberto Sposini e Mara Venier, due che normalmente in una democrazia reale lavorerebbero in cassa all'Esselunga, facendo qualcosa di utile per se stessi e per la società. Il loro immergere le mani nel sangue di Avetrana mi ha disgustato. Dimettetevi dal genere umano, per favore.

Oggi ho corso per un'oretta. Non ne avevo molta voglia, il cambio di stagione e la temperatura rigida non mi invogliavano. Per un momento ho pensato di iscrivermi ad un corso di Thai Chi. Ma poi ho pensato alla mandria di idioti che avrei incontrato, tutti pregni di filosofia new age o martial arts ed ho desistito. Che cavolo, correre nel freddo è per gente cazzuta. Ma non lo faccio per voi. Lo faccio per me. E'un segreto fra me e voi. Ottimo allenamento comunque, mentre sentivo scorrere il traffico da panico della tangenziale, mentre incontravo qualcuno in cerca di parcheggio come un tossico in astinenza, mentre la Repubblica era andata esaurita perchè l'edicolante non ne ritira abbastanza copie, comprati "Libero", mi fa, ma mi hai preso per Gaetano Scirea? Questa è dura da capire. Fa niente, mi sono capito io. E mentre mariti coscritti portano i cani a cacare nei giardini pubblici dove poi giocano i bambini (però col guinzaglio, secondo l'ordinanza del sindaco) e mentre un sole irreale d'inverno passeggiava sul mio viso rorido di sudore( cazzo mi credo Proust?). Poi sono andato a fare la spesa. Da qualche tempo ho deciso di diventare vegetariano. Non mi chiedete perchè, non lo dico nemmeno sotto tortura e non mi affibiate etichette salutiste o filosofiche. L'unica filosofia che sottende questa scelta è che la carne con me ha chiuso. Poi sono tornato a casa ed ho messo su Rai News 24. Ho subito spento perchè oggi , a notizie, c'era da deprimersi. Ho chiuso in corrispondenza di un'intervista ad un giornalista francese che stava dicendo, in Europa tutti i leader politici sono in discussione, in Francia Sarkozy, in Germania la Merkel, in Spagna Zapatero...e anche in Italia Berlusconi sembra avere qualche problema (Sic)...il Sic ce l'ho messo io. Poi sono andato in bagno per stendere la roba sudata. Il mio vicino di casa dirimpettaio stava cantando "meno male che Silvio c'è" . Avrei voluto citargli Orson Welles, ma ho temuto che mi avrebbe risposto che lui beve solo Jhonny Walker. Fa niente, tutto normale. Sono andato in frigo ed ho stappato una bottiglia di Ceres Red Erik...aahhh, almeno qualcosa di red, oggi.


In conclusione, oggi in autobus, ho attaccato bottone con una, una ragazza carina, sui trenta, che è un pò il mio target e dopo un pò mi chiede se sono su Facebook. No, dico io, sono qui in carne ed ossa, non è meglio? E' scesa alla fermata successiva senza nemmeno degnarsi di salutarmi. Questa società è malata. Per uscire con una devi essere iscritto a FaceBook. Sono pugliese, la battuta assonante la lascio immaginare a voi.

Buona giornata e buona fortuna

sabato 9 ottobre 2010

Alla ricerca del senso





"In Messico non è proibito andare in giro con una birra in mano", disse Dick.
"Ci mancherebbe", disse Hector.

Pablo Ignacio Taibo II , Stessa città stessa pioggia.


"Niente che appartenga al nostro tempo rivaleggia in bellezza con l'antico stile americano. E' germogliata soltanto la macchina.E' questo il nostro vitello d'oro"
Henry Miller , Ricordati di ricordare

Permettetemi di quando in quando di disseminare di qualche perla questa valle di lacrime che rappresenta ormai il mondo della cultura e della comunicazione, con frasi espunte da opere , in qualche modo, illuminanti, di autori, per fortuna, immortali. I giorni sono passati e la tragedia di Mino Nardelli e di Sara Scazzi mi hanno lasciato addosso una tristezza infinita. Due ragazzi pugliesi che non meritavano la fine che hanno fatto. Ma chi resta deve andare avanti e in qualche modo trasfigurare le tragedie , trarne insegnamento e trasmetterlo alle generazioni future, se lo vogliono. E se non lo vogliono non mi resta che consigliare loro di collegarsi col sito www.andateaffanculo.com. Di Mino ho già detto nel post precedente, di Sara Scazzi, dovendo sintetizzare, posso solo dire ai propugnatori dei Family Day, ai campioni della filosofia della famiglia come nucleo fondante della società, di mettersi il preservativo, almeno, quando violentano le figlie, i nipoti e le mogli e alle mogli modello Sarah Palin suggerisco di sposare in segrete nozze un clone di Pietro Pacciani. Dopo mesi in cui la stampa nazionale non ha fatto altro che occuparsi della casa del cognato di Fini, mentre in Pakistan le abitazioni si spostavano per centinaia di chilometri trasportate dalle piogge alluvionali- ehi, un momento, potrebbe essere questo il motivo per cui a Scajola & company sono apparse inaspettatamente case di proprietà, il flusso delle maree alluvionali- e due dei più importanti quotidiani italiani( o dovrei dire di Disnelyland?), studiavano dei dossier per colpire e infamare chiunque muovesse critiche al Cavaliere , mentre tre quarti di tv nazionali ci deliziavano con le vicende anali di Corona raccontate oralmente dal suo sodale Lele Mora e mentre Bersani prendeva le distanze da Di Pietro, da Vendola, da Beppe Grillo e , udite udite, da Veltroni, come un giocatore di biliardo del circolo della bazzica di Reggiolo e mentre D'Alema chiedeva ai suoi collaboratori se qualcuno dei servizi fosse intervenuto nella suddetta vicenda della casa di Montecarlo di Fini ricevendone come risposta un classico:"e da quando noi dei servizi segreti italiani dobbiamo rendere conto ad un comunista", lasciandolo basito e senza speranza, visto che non si può più rivolgere ai russi( dall'altra parte c'è Putin, adesso, non so se mi spiego), la gente annega nei problemi. Milioni di precari non sanno se arriveranno a fine mese, gli operai non sanno se mangeranno il panettone , gli insegnanti fanno la fila all'ipercoop per il 3x2 della cartigienica che comprano a proprie spese visto che la Gelmini l'ha messa sotto la voce spese non indispensabili (mettendo sotto la voce spese indispensabili l'utile manuale su "come diventare procuratore legale facendo l'esame a Catanzaro"), i giornalisti scelgono le notizie da mandare in onda in modo tale da non essere querelati da Ghedini che querela tutti e non bada a spese tanto ha pronta una legge per abolire le spese processuali per gli avvocati che promuovono procedimenti di interesse nazionale, Bondi minaccia di dimettersi perchè Tremonti gli ha detto che con la cultura non si mangia (mancava solo che dicesse, "quando sento la parola cultura metto mano alla pistola"), incassando, tutt'al più la solidarietà di Cesare Ragazzi e Pierluigi Collina e un bel chissenefrega nazionale in coro...a proposito, Bondi è il ministro della cultura. Pausa. Che volete da me, la poesia porta lontano, si sa. Ah, ministro della cultura in Italia, non su Nettuno, pianeta che prende il nome da un Ulisse bleso. Ogni giorno in centinaia, migliaia, restano a casa, perchè perdono il lavoro. Oddio, potrebbero guadagnarne in salute, ma come si fa in una società che ti ha educato alla specializzazione, a saper fare solo quello che serve al padronato industriale, a riconvertirsi?...al massimo possono diventare mussulmani, cominciando dal ramadan, giacchè ci sono. Insomma ditemi voi se qualcosa ha più senso. Io continuo a scrivere, a leggere (oggi ho noleggiato altri due libri dalla biblioteca), a correre per meditare in movimento e , per fortuna, a lavorare. Finchè si potrà lavorare esprimendo ancora qualche opinione. Naturalmente potrei anche passare alla fase del lavorare senza poter esprimere più alcuna opinione. Oppure potrei farmi assumere da Repubblica. Forse solo nel caso dovessi essere io ad assumere Repubblica , potrei considerare l'ipotesi che il mondo stia cambiando. Ma avrei sempre il sospetto di essere il mandante delle stronzate che dico.


Buona giornata e buona fortuna

mercoledì 6 ottobre 2010

Ciao Mino



Mi sono alzato tardi. Fra un pò andrò a correre, oggi non lavoro. Dovrei dire per fortuna. Ma non lo dico.Perchè oggi sono triste. Un ragazzo che conoscevo anche se non benissimo-ma si sa quando vieni da un borgo di poco meno di quarantamila anime ci si conosce tutti- si è tolto la vita lanciandosi da un treno, uno di quei treni che ho preso centinaia di volte per scendere e salire da Milano ad Ostuni e viceversa. Qui di seguito riporterò l'articolo di cronaca con le stupende parole del officiante nell'omelia( così distanti dai valori del porporato cattolico), parole che bisognerebbe stampare a caratteri cubitali e imprimere nelle coscienze di questo paese addormentato, perso dietro gli spot di canale 5, tutti a gridare come degli idioti "Italia Uno", sbavanti dietro i camerini delle selezioni del Grande Fratello. Me lo ricordo Mino, un ragazzo simpatico, solare, uno dal sorriso facile, incappato però in quel bieco meccanismo provinciale dell'avere successo a tutti i costi. Per questo sono un artista, per questi motivi, perchè ognuno di noi ha delle capacità in qualsiasi ambito e delle passioni ed ha il diritto di coltivarle, al di là di una società che detta i parametri del successo altrimenti non vali niente, al di là di aziende in cui dirigenti inetti giudicano le capacità produttive di un individuo rendendolo un parametro di giudizio complessivo su tutta la sua vita, della serie se non vali per l'azienda non vali per la vita. E' questa cultura che combatto da anni, scrivendolo nei mie libri, nei mie romanzi, attaccato sia da destra che, purtroppo, da sinistra, da tromboni che si ostinano a dire che sono un estremista, che questa società è tutto sommato giusta , che la selezione ci vuole, che Milano è una città piena di opportunità nella quale chiunque con delle capacità si può inserire e che il sud non è preda di logiche clientelari e vittima di politici che elargiscono posti di lavoro in cambio della svendita delle proprie coscienze. Proprio in questi giorni ho completato il mio terzo romanzo che non so quando ne se uscirà, un romanzo sui tempi che viviamo, in cui l'Italia è rappresentata come un paese irriconoscibile brutto fuori e dentro, in cui razzismo, omofobia e successo a tutti i costi sembrano costituirne i nuovi disvalori fondanti. Appena ho letto l'articolo su Repubblica che riportava questa tragica notizia di cronaca, ho sentito che il cuore mi si chiudeva e che le carni mi si raggrinzivano, ho sentito una responsabilità immensa sulle mie spalle, la responsabilità di chi aveva visto in anticipo gli sviluppi di una politica ultracinquantennale di prebende e assistenze, la politica di un paese nato vecchio e che non vuole crescere, soprattutto culturalmente, di un paese dove esiste ancora gente che pensa che i comunisti ti porteranno via la casa- che se pure per assurdo fosse così, diciamo, se servisse a farci stare tutti meglio ed a conservare il sorriso ai Mino di tutto il sud, non vedo dove sarebbe il problema- ...ma come non eravamo il paese della solidarietà, il paese degli interventi umanitari? Beh, non lo siamo più, sbagliamo tempo e luogo per i nostri interventi umanitari, perchè portiamo la guerra in Afghanistan e il ponte sullo stretto in Sicilia mentre bisognerebbe portare l'esercito in Sicilia e sacchi di riso in Afghanistan. Sono come al solito iperbolico, lo faccio perchè nessuno sembra più dire nulla in questo paese di moderati, dove ognuno pensa ai fatti suoi, il paese delle furbate come genius loci nazionale, il paese dei berlusconidi, assai più pericolosi di Berlusconi, la continuazione della vecchia Dc con altri Mediaset. Ma non voglio aggiungere altro, ne terminare con il mio consueto umorismo, perchè oggi sono triste e voglio portare un tributo a Mino ed a quella che è la mia generazione, di giovani pieni di speranze che si sono formati nelle parrocchie cattoliche portando nel mondo i valori cristiani, certo alcuni laicamente, come il sottoscritto, perchè essi sono valori universali che non moriranno mai, così come i ventuno grammi di Mino resteranno nell'atmosfera finchè un bel giorno non si poseranno sull'anima di altri che raccoglieranno il suo testimone e renderanno la sua vita degna di essere stata vissuta.

Buona giornata e buona fortuna
Ps: di seguito l'articolo di cronaca con le belle parole di Don Giulio Galassi:





Dura omelia di don Guido Galassi durante i funerali di Cosimo Damiano Nardelli, il trentottenne “precario” ostunese toltosi la vita lunedì scorso
“Mino, un corpo estraneo all’interno di una società sorda, opulenta e edonistica”
di Nicola Quaranta » 5 ottobre 2010 alle 21:38


a destra, in testa al corteo funebre, padre Guido Galassi

Mino Nardelli
OSTUNI – “La morte di Mino? Il dito del Signore puntato contro tutti noi, sordi di fronte alla sua sensibilità e incapaci di reagire a un modello di società fondato sull’apparenza, sull’edonismo e sulle frivolezze”. Dal pulpito il messaggio più duro. Parole severe ma intrise di dolcezza ogni qualvolta lo sguardo di don Guido Galassi, religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria (Opera Nostra Signora di Fatima) si volge con tristezza verso la bara, per ricordare il sacrificio di Cosimo Damiano Nardelli: Il trentottenne ostunese che nella mattinata di ieri (attorno alle 10.20) si è tolto la vita, lanciandosi dal finestrino del treno in corsa, alle porte della Stazione della Città bianca.


L'ultimo saluto a Mino Nardelli
Sgombrato ogni dubbio, ormai, sulla dinamica della disgrazia: Cosimo Damiano Nardelli, laureato in economia e commercio e da anni alla ricerca di un impiego stabile, sopraffatto dallo sconforto e dalla depressione, si sarebbe gettato dal treno sul quale viaggiava, nonostante il disperato tentativo di un passeggero di trattenerlo per la cintola dei pantaloni. Nel pomeriggio di oggi, all’interno della Cattedrale di Ostuni, l’estremo saluto.

“Quale fiducia – ha attaccato Padre Guido – può trasmettere ai tanti giovani come Mino una classe politica e di governo incapace di offrire prospettive? In mancanza di idee illudono le coscienze con i “gratta e vinci”. Quali valori riesce a trasmettere la Tv? Farabutti sono coloro che vogliono farci credere che nella vita conta il sapersi misurare con il regime della concorrenza ad ogni costo e con ogni mezzo. E chi, come Mino, non sa sgomitare? Non tutti sono belli e dotati di sorrisi ammiccanti per farsi strada nel mondo del lavoro. Non tutti riescono con facilità a trasmettere i propri sentimenti, ricevendo in cambio amore e attenzioni. A costoro che diciamo? Qual è il messaggio che i mass media promuovono?”


Tanti gli amici attorno ai familiari
Padre Guido lancia l’affondo: “Nella società di oggi conti se vali, se sei ricco, fornito di bella presenza, sei hai un’auto di gran lusso e soldi da spendere. Ma uno come Mino, bravo e umile, preparato, cosciente dei propri mezzi e delle proprie qualità eppure messo nelle condizioni di covare rabbia in silenzio, come può stare al passo di questi stereotipi? Ecco perché la sua morte non può essere archiviata come un nudo fatto di cronaca. Tutti dovremmo avvertire un pesante senso di colpa collettivo. Un giorno ci troveremo innanzi al Giudizio universale, chiamati a rispondere anche della sua tragica scomparsa. E a quel punto nessuno potrà ritenersi esente da colpe”.

L’ultimo pensiero, tenero e commosso, è per i familiari: “Prego affinché possiate trovare nella fede l’unica consolazione e la forza di guardare avanti”. Commovente, sempre dal pulpito, il ricordo di un’amica: “Per tutti noi, resterai il Nardelli di sempre”. Presente alla cerimonia religiosa, il sindaco della Città bianca, Domenico Tanzarella, ha sottolineato a margine del rito funebre come sia alto il prezzo pagato quotidianamente dalle nuove generazioni, “verso le quali ognuno, per quanto di propria competenza, ha il dovere di concentrare le attenzioni e gli sforzi, promuovendo politiche sociali e di sviluppo atte a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro”.


L'uscita del feretro dalla chiesa
Parole di solidarietà e cordoglio sono state espresse anche dal senatore Salvatore Tomaselli: “Ciò che con tristezza abbiamo letto con sempre maggiore frequenza negli ultimi mesi, nelle scorse ore si è materializzato troppo vicino a noi per non aggiungere alla tristezza e al dolore un grande senso di impotenza. Il suicidio di Mino Nardelli a pochi chilometri dalla stazione ferroviaria della sua città è uno schiaffo che ci giunge troppo forte per poter anche solo immaginare che si tratti, per quanto grande, di una tragedia lontana. Che un giovane della nostra terra, giunto a 38 anni dopo aver a lungo studiato, conquistato con sacrifici una laurea a pieni voti, sopportato lavori umili e non adeguati alla sua formazione culturale e professionale, scelga l’estremo gesto è il segno non solo della disperazione e dello sconforto ma, probabilmente, di una perdita di dignità che ogni uomo o donna vive nel suo intimo come un dolore insopportabile...