giovedì 17 settembre 2009

I milanesi si ammazzano il mercoledì sera


"E in definitiva ad uno scittore cosa si chiede?Di avere coraggio...merce rara più dell'uranio...come il testosterone ormai fra gli uomini. Per cui posso affermare che quanto più un uomo è lontano dal buon sesso tanto più è lontano dalla verità"


Nico Cordola


Da qualche giorno ho la febbre. Pur mangiando grazia di Dio cago diavoli,parafrasando un vecchio detto salentino. Sono rinchiuso in casa come una bestia feroce,con la barba incolta e fuori piove che sembra inverno becco. A tenermi compagnia sono due libri:"Il Lercio" di Irvin Welsh e "Parigi New York andata e ritorno" di Henry Miller. Devo dire che il personaggio del Lercio mi assomiglia molto. Sempre incazzato,affamato di cibo e di sesso,con un senso dell'umorismo al vetriolo...e anche molto felice. Di Henry Miller vorrei leggere tutto,qualsiasi cosa. Da quest'uomo ha trasudato il sapere più originale,intelligente e geniale dell'ultimo secolo. Quando leggo le sue pagine mi inchino. Quando leggo le pagine di Brizzi,Scarpa,Margaret Mazzantini,Bevilacqua,mi viene la diarrea. Ancor più di quanta ne abbia in questo momento. L'amazzonia reclama indietro i suoi alberi. Come sono contento di non essere uno scrittore di successo. Alla moda. Vuol dire che sono vivo. Che mi nutro di vita. Quando vado in giro per Milano con i mezzi pubblici mi sento a casa. Fuori dalle carcasse degli autobus o dai vagoni della metro vedo italiani soli,tristi,spenti,privi di vita,perchè non possono vestirsi alla moda. In compenso hanno le mutande sporche a strisce come di frenate di bicicletta marrone chiaro o marrone scuro,a seconda del MacDonald frequentato o della dieta a base di cibi surgelati che seguono. Gli stranieri invece,coi loro colori di pelle scuri,i vestiti sgargianti,i sorrisi veri,i cellulari che mandano musiche etniche e persino con i loro odori speziati,emanano vita. Sono la linfa di questa città morta. Una città di zombies dove si lavora e basta per far guadagnare un mucchio di subnormali che trascorrono il loro tempo su yacht attraccati a porti di paesi tropicali. Ogni volta sento l'obbiezione di chi è felice di fare questa vita:"ma perchè non te ne vai?". Perchè sto aspettando i vostri cadaveri. Perchè me ne dovrei andare io? Andatevene voi affanculo. Voi e i vostri cafferini,panzerottini,camparini...sono vent'anni che vivo a Milano e io reclamo il diritto di deportarvi. Questa città è per chi se la merita. E voi non ve la meritate. Non sapete godervela. Rivoglio la Milano di vent'anni fa. Non passa giorno che non chiuda una discoteca o un locale di svago. Questo vorrà pure dire qualcosa. I milanesi non si divertono più. Per loro divertirsi significa infilarsi un kilo di coca nel naso,bersi un paio di wiskey,pagare qualche trans superdotato/a,e svernare una settimanina a Sharm,economico e tranquillo tropico dietro l'angolo. E questi sarebbero i cittadini della capitale d'Europa? Milano in confronto alle altre città europee sembra Nairobi. Con la differenza che quì ci sono un mucchio di italiani bianchi ,razzisti ,senzaunalira ,ignoranti ,schiavi ,terroni/rinnegati, noiosi ,morti ,drogati ,amebici,che sono poi l'elettorato attivo della destra. Ma anche l'elettorato di sinistra non scherza,quanto a stereotipi. Se non c'hai un narghilè in casa,qualche panetto di hashish,non vesti sciatto firmato e non parli come l'enciclopedia britannica e ,soprattutto,se non anteponi ad ogni ragionameto"io odio i razzisti,però..."con quel però che dice tutto circa la falsità ideologica di questi finti comunisti che pranzano con l'argenteria di mamma e papà,beh allora potresti essere veramente di sinistra. Da evitare come il vaiolo. Ok. Per oggi può bastare. Mi sta venendo un'altra scarica. E mia madre mi telefona per dirmi:ma perchè non parli mai di amore? Per parlare di amore bisogna che il mio conto esca dal rosso,dico. Lei non lo capisce. Capisco io. E pure un sacco di voi,lo capiscono. Ma voglio chiudere con una nota positiva. Vicino casa c'è un albero e stanotte ci si è impastato uno. Ho visto alcuni che pulivano il tronco dell'albero dal sangue raggrumito dell'impastato. "Cazzo",ha detto uno dei pulitori,"più che sangue sembra merda". Alleluia. Questa è poesia pura. E del resto che potete aspettarvi dagli abitanti di questa città civile dove all'ora dell'aperitivo si spera non ci siano spargimenti di sangue o di detersivo(De Andrè).


Buona giornata e buona fortuna

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